La rassegnazione…solo rassegnazione.
La rassegnazione…solo rassegnazione.
Una inquietudine tenebrosa e costante
mi avvolge e le lusinghiere smanie
gemono insipienti l’ancestrale
richiamo all’amore.
Il rantolo di un desiderio in agonia
strugge e divampa,
e la mia irrequietezza giace impassibile
nell’attesa spasmodica di un evento,
che possa fugare
i malinconici pensieri,
che impietosi si avvicendano
nella parte più recondita
del mio gracile cuore.
Rimembranze nitide vissute
in un’esistenza trascorsa fra ardui fremiti
e ampollose speranze,
disattese e a volte denigranti,
e le urla orride che mi giungono
da bocche profananti e ingiuriose,
deridono e oltraggiano
la mia desolante rassegnazione
vile e arrendevole.
Son avvinto da vecchie immagini
lontane che senza ritegno
si susseguono veloci e scaltre,
riconducendo in periodi saturi di gioia
la mia febbricitante esistenza,
mai ho avuto come allora cosi tanta pace,
e quei frammenti di ottimismo
si ridestano e si spengono
in un malinconico alternarsi.