Lo specchio infinito in “CHE DIRE DELL’ANIMA” di Raffaele Feola

CHE DIRE DELL’ANIMA

 

  I tuoi occhi blu

come il mare,

effondono

bagliori lucenti

di mille gemme,

ed il tuo volto

deterso da un vento

lieve di burrasca

s’accende di una

dolente passione.

 

Le tue labbra rosse

borbottano amplessi

e frasi amabili

tra silenziosi abbracci,

in un fatuo idillio

ormai all’epilogo.

 

Donne avvinte

a infiniti rosari,

con le loro suppliche

sembrano vogliano

eludere la fine

di un amore fugato,

fra mille rovi aridi

e senza frutto,

una volta cosparso

di sublimi sussulti

e fervide fiamme.

 

Con la sera scendono

tristi ombre,

gli uccelli tacciono

rannicchiati

per l’equo riposo,

e lentamente

le brulicanti stelle

si posizionano

in un immenso cielo

elargendo

luci stupende e tristi.

 

Pregate sante donne

fluite veloci i granelli

del santo rosario

che tutto

abbia inizio o fine,

incurante e bizzarra

l’anima, domina

pretenziosa,

imperitura

e irriverente

sublime ed eterna.

 

aprile 6, 2014 Feola Raffaele

 

“I tuoi occhi blu come il mare, effondono bagliori lucenti di mille gemme, ed il tuo volto deterso da un vento lieve di burrasca s’accende di una

 

 dolente passione…”:

 

per l’analisi di questa poesia mi soffermo sui primi versi, considerato il fatto che nei due commenti fatti da C. Sorrentino e C. de Rosis sono stati già

 

espressi riferimenti esaustivi sulla tematica e sul significato particolare cui Feola rimanda.

 

Il poeta parla alla sua anima, grande come grande sono le distese d’acqua salate, acque che spargono luminescenze vivide e terse come  cristalli

 

policromi di pietre rare e preziose.

 

Quest’anima trasuda purezza, e ciò avviene grazie al vento che spazza via “incrostazioni” e artifizi, liberando nella sostanza l’energia vitale soffocata

 

e perseguitata da un realtà prevaricatrice ed usurpatrice della verità e dell’innocenza.

 

 

Nota: ringrazio Ciro e Cinzia per avermi concesso di riportare i loro commenti

 

07.04.2014 Attilio Beltrami

 

 “…che tutto abbia inizio o fine, – NON HA IMPORTANZA, QUELLO CHE CONTA E’ CHE – l’anima, domini pretenziosa, imperitura e irriverente, sublime

 

ed eterna…”:


l’anima…, l’impalpabile sostanza che sopravvivrà sempre, …il soffio che trasmigrerà tra universi sempre nuovi, in altre forme, impercettibili, ma vere

 

 ed autentiche.


SE TUTTI COMPRENDESSERO QUESTO, NON CI SAREBBE PIU’ INVIDIA E FINZIONE, LA MESCHINITA’ DEI COMPORTAMENTI CHE CREANO DISTANZE

 

ENORMI TRA GLI UOMINI.


Allora ritroveremmo noi stessi e risorgeremmo da”mille rovi aridi e senza frutto…”.


Sarà possibile questo?


Mi associo a te nella speranza che questa parentesi terrena sia per tutti un cammino verso la conoscenza e la perfezione.

07.04.2014 Ciro Sorrentino

 

“…un fatuo idillio ormai all’epilogo…”:


una poesia ricca di spunti di meditazione; mi soffermo su questo inciso che contiene un’ “antinomia rivelatrice” – “…fatuo idillio…” – come a dire un

 

fugace e passeggero amore, un amore debole, fragile, un amore che dovrebbe essere “comprensione totale” e che, al contrario, è solo effimera  

 

partecipazione, breve comunicazione, mancata fusione di mente ed anima.

 

07.04.2014 Cinzia de Rosis

This entry was posted on lunedì, aprile 7th, 2014 at 23:33 and is filed under Articoli. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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