La sciocca che non amò che se stessa

La sciocca che non amò che se stessa

 

Il grigio e il nero sono l’estasi del nulla,

strofino il mio petto contro il tuo,

quando è insanziabile il tuo desiderio,

ti occorre un vero uomo,

sei acidula e dalla poca avvenenza,

chissà il mio volto cosa vedrebbe

se gli obbrobri della mia triste

esistenza avessero il mortificante

terrore di vedere la tua maschera

sgretolata e  dalla futile cattiveria,

pregherò il Signote che ti doni

perlomeno la serenità.

 

Mio signore non far di me colui

che annoia, riempi le vesti delle

melanconiche e striminzite

presenze inquietanti,

come il  perfido animo

di un abbietto essere cosparso

di sangue di rettile e nasi di gufo tritati,

tale miscela forse renderà

un corpo vuoto, pieno di qualcosa,

ricco di contenuti, seppur frustanti,

e chissà se un briciolo d’amore spunti

e un corpo logoro e becero.

 

Povera donna sii felice

e rattoppa il tuo perfido cuore.

Dedico queste sciocche parole

ad una donna sciocca che

mi ha punto il cuore,

ma alcuni esseri vanno perdonati.

 

Non mi firmo ho scritto poco e male

 

 

This entry was posted on lunedì, gennaio 13th, 2014 at 23:34 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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