La nera rosa… rossa
La nera rosa… rossa
Semino fiori in ogni dove,
e un’ eufonia irrefrenabile e dolce,
sfugge nel delirio di un’aria
mite e incantata,
e i ricordi come acini
di un grande grappolo
sfilano veloci ed irrequieti,
come posseduti da una grande mano
giungono nella
vorace bocca degli antichi pensieri.
Abbraccio con enfasi un’antica foto
su di essa una immagine,
e una lacrima maldestra e dolorosa
irrita col suo passaggio l’arida guancia,
i fiori appassiscono e le lacrime
divengono infinite,
il cuore furibondo saltella
con l’estasi di un oggetto
incosciente e irruento,
la pioggia è scura e incontenibile.
Va via mia rosa rossa tu non sei eloquente,
tu sei ora il ricordo mesto
posto su qualcosa che non è più,
non sei l’amore,
sei il dolore, non la gratifica,
sei su una esistenza divenuta
silenziosa e morta.
Raffaele Feola