Mondo perduto
Aver capacità è condividere
tal percorso di umana gioia,
penetrare nei meandri di
reconditi pensieri
e confondermi nei sogni
di innocue anime.
Goder del germoglio
di un delicato fiore,
aspirarne il profumo,
rimirar estasiato
i rosei colori di un
mandolorlo in fiore
in attesa dei suoi frutti.
Cespugli prepotenti
e invasivi si alzano
sfociando in ogni
dove rallegrando
e mascherando un
brullo terreno vittima
di sevizie da esseri
indifferenti e privi
di cuore, innanzi
a tal incantata beltà.
Quante rincorse con
la mia amata, quante
fughe e il nostro
strofinarsi sul manto erboso,
emanava un esaltante
profumo, e i baci
appassionati
rendevano irrefrenabili
i nostri abbracci.
Tristi e rassegnati
aspettiamo ciò che ha
da divenire, riporterà
tal felicità all’obbrobrio
di un cupo presente,
i radi fiori turbati di
strani mali nascondono
i loro petali e il loro
delicati profumi,
il cielo nero e cosparso
di nubi misteriose
e penetranti affievoliscono
il desiderio di godere
appieno di quei doni
che scuotono i nostri
vibranti stimoli d’amore.
Rumori metallici rendono
silenziosi i canti
degli usignoli,
gli ormai taciturni grilli
son muti e invisibili,
gli insetti una volta
copiosi ora svaniti come
polvere al vento,
e strani individui
lacerano gli ultimi brandelli
di un creato che ansima
sete di rivalsa.
Noi anime cosparse
del magico fluido
dell’amore nascondiamo
intimoriti quel che resta
dell’ultimo respiro della
violata natura, ma essa
saprà rifarsi e le sublimi
stagioni ritorneranno ad
essere complici della
nostra felice esistenza.
( A Ciro Sorrentino il mio poeta )