I Sentori e il nulla
Quando giunge la sera
vorrei sciogliere
i legami delle finzioni,
essere come la foglia nel vento
e dirigermi dove egli vuole.
A chi posso rivolgere
i miei lamenti
se le mura della mia vita
non hanno immagini sacre,
sono bianche
e vorrei dipingere
su di esse quei volti
con le luminose aureole
che ho cercato,
implorato e mai trovato.
La mia prigione
è senza porte,
non ho catene,
ho i pugni chiusi
ed hanno in ostaggio
aria e vento,
mi curvo sotto
il peso di invisibili ali,
con esse ho tentato
inutilmente di
spiccare il volo
per fuggire
da una inutile attesa,
da questo luogo bieco
è inaccessibile .
Quale mistero si cela
nella mia angoscia,
perchè le mie lacrime
non scorrono
e sono ferme
sulle mie fredde guancia,
le mie mani non si aprono
e le ali restano chiuse,
perchè nessuno mi ascolta?
Non odo che
fruscii e perfidia,
forse mi sono solo perso
in un groviglio di
sentori evanescenti,
dove finisce il sogno
ed inizia il nulla.