L’anima
Cercai un’anima,
in un terso giorno di sole
i cui smaglianti riverberi
si riflettevano copiosi
in un placido lago dorato,
testimone silenzioso
di amori iniziati e finiti,
di lacrime e sogni infranti.
Che la vita sia,
che la morte giunga,
colui che pronuncia tal pensieri
e anch’esso un’ombra,
galleggiante in un universo
di anime smarrite e non più
bramose di futili pretese.
Che giunga ciò che temiamo,
ciò che intimorisce,
ciò che è inconfutabile,
ma reso imponderabile
dalla negligenza
degli esseri senza cuore,
che giunga colei che non
distingue e rende uguali,
carnefici e vittime.
Trasformi pure le
nostre anime
in piccole luci erranti
in un mondo fatto di
eterno oblio e
dall’impossibile ritorno.
Cosi dovrà essere
così sarà.
This entry was posted on lunedì, ottobre 21st, 2013 at 21:24 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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Ciro Sorrentino Scrive:
“…un placido lago dorato, testimone silenzioso di lacrime e sogni infranti…”; “…colui che pronuncia tal pensieri è anch’esso un’ombra…:
ancora una volta il Poeta osserva e ripercorre il suo passato, lo spazio e le cose che hanno assistito alla nascita e alla morte di tanti desideri e speranze.
E la risposta a tanta irrisolvibile tristezza è in una sorta di sfida alla Morte che prima o poi deve giungere per tutti: una sfida che poggia su un messaggio nascosto in questi versi “…Che giunga ciò che temiamo, ciò che intimorisce, ciò che è inconfutabile, ma reso imponderabile dalla negligenza degli esseri senza cuore…”.
Si osservi come il Poeta sfidi la Morte, e ribadisca il concetto per tre volte con il pronome relativo “che”, come per per sottolineare e preparare il vero messaggio nascosto:
– La morte essa annienta definitivamente gli esseri che mai hanno amato, ma coloro che conoscono l’amore, e di esso le emozioni profonde, sono pronti a varcare la soglia dell’aldilà senza rimpianti.
A presto, mio caro amico,
Ciro Sorrentino