Fine di un credo.
Fine di un credo.
Elegia dedicata all’incontenibile fede,
lei mi percuote e inonda i miei pensieri,
apre l’anima, ma io fuggo e non voglio.
Perdona se non postulo più
miracoli e ricchezze,
e non ebbi capacità di fermare
ciò che non volle il mio cuore,
solo una lacrima fuggì veloce dai miei occhi
nel dirTi grazie di un’esistenza inutile.
Ma il Tuo perdono non è indulgenza
solo pazienza, il mondo è cosparso
di anime tristi ed il sorriso è stanco,
le braccia son piccole e non cingono più.
Che dire della mia tenuità nel coltivare
inimicizie e poi fuggir via, varcare
indenni il mare burrascoso della vita
e poi stupirmi, conoscere e chiedere
cosa c’è alla fine del mio sentiero,
ora c’è solo la rassegnata attesa
di quel che potrà avvenire nel mio oltre.
Raffaele Feola.