3.1-Pablo Neruda-Mi piace quando tace

3.Pablo Neruda – Le opere

 

3.1-MI PIACE QUANDO TACE

 

Fa parte di Venti poesie d’amore e una canzone disperata, una raccolta giovanile pubblicata da Neruda nel 1924, quando era appena ventenne. Contiene liriche piene di tenerezza e di passione.

 

ME GUSTAS CUANDO CALLAS…

 

Me gustas cuando callas porque estás como ausente,

y me oyes desde lejos, y mi voz no te toca.

Parece que los ojos se te hubieran volado

y parece que un beso te cerrara la boca.

 

Como todas las cosas están llenas de mi alma

emerges de las cosas, llena del alma mía.

Mariposa de sueño, te pareces a mi alma,

y te pareces a la palabra melancolía.

 

Me gustas cuando callas y estás como distante.

Y estás como quejándote, mariposa en arrullo.

Y me oyes desde lejos, y mi voz no te alcanza:

déjame que me calle con   el silencio tuyo.

 

Déjame que te hable también con tu silencio

claro como una lámpara, simple como un anillo.

Eres como la noche, callada y constelada.

Tu silencio es de   estrella, tan lejano y sencillo.

Me gustas cuando callas porque estás como ausente.

Distante y dolorosa como   si hubieras muerto.

Una palabra entonces, una sonrisa   bastan.                                                                      Y estoy alegre,   alegre de que no sea cierto.

 

MI PIACE QUANDO TACE…

 

Mi piaci quando taci   perché sei come assente,

e mi ascolti da lungi e   la mia voce non ti tocca.

Sembra che gli occhi ti   sian volati via

e che un bacio ti abbia   chiuso la bocca.

 

Poiché tutte le cose son   piene della mia anima

emergi dalle cose, piene   dell’anima mia.

Farfalla di sogno,   rassomigli alla mia anima,

e rassomigli alla parola   malinconia.

 

Mi piaci quando taci e   sei come distante.

E stai come   lamentandoti, farfalla turbante.

E mi ascolti da lungi, e   la mia voce non ti raggiunge:

lascia che io taccia col   tuo silenzio.

 

Lascia che ti parli pure   col tuo silenzio

chiaro come una lampada,   semplice come un anello.

Sei come la notte,   silenziosa e costellata.

Il tuo silenzio è di   stella, così lontano e semplice.

 

Mi piaci quando taci perché sei come   assente.
  Distante e dolorosa come se fossi morta.
  Allora una parola, un sorriso bastano.
  E son felice, felice che non sia così.

 

3.1.1-Di cosa parla la poesia:

 

Il poeta osserva la donna amata e le parla, e lei, pur restando   immobile e silenziosa, gli è vicina: tra i due vi è una sintonia profonda,   che non ha bisogno delle parole.

3.1.2-Analisi  della poesia:

 

Nei versi si muovono due personaggi, il poeta, cui appartengono lo sguardo e la parola, e la donna amata che è rappresentata come un essere silenzioso e un po’ malinconico, e tuttavia vicino e presente.

 

Il rapporto tra l’uomo e la donna è molto profondo: non servono parole tra di loro: anzi sono proprio i silenzi a offrire una raffigurazione perfetta della sintonia del loro amore.

 

Durante i suoi silenzi, la donna che solo apparentemente sembra distante, riesce a penetrare nell’anima dell’amato, afferrando e riportando in superficie tutte le sfumature dei pensieri e delle emozioni di lui “Poiché tutte le cose son piene della mia anima/emergi dalle cose, piene dell’anima mia”.

 

La sintonia tra i due diventa allora perfetta: anche il poeta conquistato dalla presenza muta della donna, smette di parlare e lascia che la comunicazione sia fatta solo di silenzio.

 

Il tono di questa poesia è quieto e un po’ malinconico, il suo ritmo è lento.

 

Prevale l’idea del silenzio complice di una coppia felice.

 

Per dichiarare alla donna il suo amore, il poeta si serve di diverse immagini suggestive: la sua bocca resta chiusa come se fosse sigillata da un bacio; la sua delicata presenza è paragonata a quella di una farfalla di sogno e alla malinconia; il silenzio dell’amata è chiaro come una lampada, semplice come un anello; la donna tace come la notte misteriosa ma piene di stelle.

 

Un pensiero angosciante sfiora alla fine il poeta e se l’amata fosse veramente distante? E se fosse irraggiungibile? Allora lei, che intuisce l’ansia di lui, rompe il silenzio con una parola, un sorriso, che riporta al poeta la felicità.

 

 

05.10.2013 Ana Valdeger