Ugo Foscolo – Il pensiero poetico

Motivo centrale della vita di Foscolo e della sua poesia è l’appassionata ricerca di una spiegazione sull’origine della nostra esistenza.

 

Perduta la fede cristiana, il Foscolo accetta le teorie materialistiche, che offrono un margine di certezza, ritenendo valide e sicure solo le conoscenze che derivano dai sensi e dalla ragione.

 

Di conseguenza, concepisce l’universo come un ciclo perenne di nascita e morte, un ciclo di cui possiamo comprendere scientificamente solo le fasi e non le misteriose ragioni, che sfuggono alla nostra esperienza.

 

Dio, l’anima, l’immortalità, la provvidenza sono temi esclusi dal pensiero di Foscolo perché appaiono come un mistero indecifrabile. L’esistenza è vista come un continuo girovagare senza scopo, verso una felicità irraggiungibile, che termina nella morte e nel nulla eterno.

 

Per il poeta, l’uomo ha valore a seconda dell’energia delle sue passioni, sono i sentimenti e le azioni che differenziano gli individui. Per incitare gli uomini a grandi opere, Foscolo canta i grandi ideali (libertà, giustizia, amore, bellezza, patria, eroismo, immortalità).

Ideali irrealizzabili nella vita e nella storia, ma ai quali egli sente la necessità di ispirarsi per dare un significato alla propria esistenza.

 

La ragione gli conferma che queste idealità sono pure aspirazioni, ma dal suo io più profondo nasce la religione delle illusioni, cioè l’accettazione tragica del nostro destino di morte e la sfida eroica ad esso.

 

La poesia è per il Foscolo la voce più alta delle illusioni, è espressione di umanità e civiltà, che fa vivere questi ideali nel mondo, sottraendoli al nulla della morte, eternandoli nei secoli attraverso le grandi gesta degli eroi.

 

Solo operando virtuosamente possiamo trovare una ragione alla nostra vita e l’unica possibile immortalità che consiste nel ricordo, nella tradizione. Pertanto, Foscolo guarda al periodo classico-greco come all’unico grande momento di armonia e purezza. Di fatto i suoi testi sono ricchi di rimandi alla mitologia classica, con un lessico ricercato e solenne, ricco di latinismi e grecismi.

 

04.10.2013 prof., Ciro Sorrentino