Ugo Foscolo – La vita

Ugo  Foscolo nasce nel 1778 a Zante, l’antica Zacinto, isola greca e possedimento veneziano.

 

Nel 1792 Foscolo si trasferisce a Venezia dove ha inizio la sua formazione artistica e culturale (conosce letterati famosi Ippolito Pindemonte e Melchiorre Cesarotti).

 

Nel 1796, per le sue idee rivoluzionarie è costretto a ritirarsi sui colli Euganei.

 

Nel 1797, dopo la rappresentazione della tragedia Tieste, che gli vale una certa notorietà, è costretto a rifugiarsi a Bologna nella Repubblica Cispadana, dove pubblica l’ode A Bonaparte liberatore.

 

Sempre nel 1797 torna a Venezia, dove si è formato un governo democratico, ma le speranze di libertà vengono stroncate dal Trattato di Campoformio (novembre 1797), con il quale Napoleone cede Venezia all’Austria.

 

Per questo motivo, amareggiato lascia la città di Venezia e si reca a Milano, capitale della Repubblica Cisalpina.

 

Per la perduta speranza in un rinnovamento politico da parte di Napoleone scrive Le ultime lettere di Jacopo Ortis, il primo romanzo italiano (la prima edizione è del 1802, quella definitiva del 1817).

 

Milano, dove conosce Giuseppe   Parini e Vincenzo Monti, nel 1803 completa   la sua produzione poetica: dodici sonetti, tra i maggiori di   tutta la nostra tradizione, e due odi, di impianto neoclassico.

 

Dopo due anni trascorsi in Francia   (1804-1806), in occasione    dell’editto di Saint Cloud (1806),   che impone la sistemazione dei cimiteri fuori dalle città, Foscolo compone il   suo testo più intenso in 295   endecasillabi sciolti, il carme Dei Sepolcri, pubblicato nel 1807.

 

Nella residenza francese, traduce il Sentimental   Journey through France and Italy di Laurence Sterne (Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l’Italia),   e si avvicina ad uno stile umoristico, come dimostrano gli scritti   successivi e un ironico autoritratto, Notizia intorno a Didimo Chierico.  

 

Nel 1808 Foscolo ottiene la   cattedra di eloquenza all’Università   di Pavia. Ma di questa brevissima esperienza, rimangono soltanto la lezione inaugurale, Dell’origine e dell’ufficio della letteratura   italiana, due Lezioni   sulla letteratura e la lingua e tre lezioni Della morale letteraria, in cui   definisce la propria ideologia culturale.

 

Quando gli austriaci tornano a Milano   nel 1814, il Foscolo rifiuta le   loro proposte di collaborazione e parte, in   volontario esilio, attraverso la Svizzera   (1815), verso l’Inghilterra (1816). Qui riprende a lavorare a un poema, Le Grazie,   che rimane incompiuto.

 

Lontano   dall’Italia, povero e malato, trova conforto nella figlia Florian,   nata da una breve relazione con una inglese, e nell’attività letteraria.

 

Muore in un villaggio   presso Londra nel 1827.

 

Nel 1871   le sue spoglie vengono portate a Firenze e oggi riposano nella chiesa   di S. Croce dove sono sepolti   molti grandi personaggi della cultura Italiana.

 

04.10.2013 prof., Ciro Sorrentino