Il castello
Vago solitario per le immense stanze di un castello non mio,
un tempo vi trovai rifugio,
il Proprietario fu molto cortese con questa pellegrino senza dimora. Ho abbandonato spesso il castello, per periodi piu’ o meno lunghi,
la mia volubilità in fondo è cosa nota, soprattutto a me stesso..
mai riesco a fermarmi troppo nello stesso luogo,
mai riesco a frenare la mia sete di conoscenze nuove,
succhio la vita dalle anime che incontro.
Spesso gioco a scacchi con il mio angelo custode,
alla luce della luna…
Ma torno, ho ancora un cuore che batte,
con sentimenti umani più di quanto si creda…
Non mi spaventa il vagare solitario,
neppure in questo castello,
anzi il silenzio che respiro
è di una voluttà indescrivibile.
So che un giorno questo silenzio sarà rotto
dalla risata fragorosa della Proprietaria del castello,
che tornerà nella sua dimora e troverà tracce del mio passaggio…
allora mi penserà e forse si ricoderà
di quell’uomo bambino a cui diede dimora nel suo cuore..
Io continuerò la partita a scacchi con il mio angelo.