Archivio di agosto 2010
Nulla
Ci sono giorni
in cui quando guardo dentro le persone
o dentro me stesso trovo solo voragini,
l’ abisso non lascia altro spazio.
Il nulla e’ un’ ombra senza confini
la mente, l’anima si spegne.
La luce di un attimo
unisce la gioia di un momento
con la vertigine di un baratro
dove corrono un mulinello di
unitili parole.
Gioie, dolore, rabbia, sentimenti
e poi ancora la voragine del nulla.
Tomba del cuore e dell’anima
sepellita sotto un cumulo di
rabbia e dolore si allunga
per tornare alla luce
ma lassù non c’è il sole
c’è altro
nulla.
o dentro me stesso trovo solo voragini,
l’ abisso non lascia altro spazio.
Il nulla e’ un’ ombra senza confini
la mente, l’anima si spegne.
unisce la gioia di un momento
dove corrono un mulinello di
Uomini Soli
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle citt�
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle citt�
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle citt�
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.
Insieme, per Sempre
Renato Zero – Il pelo sul cuore
Se scegli me,
in questo serraglio
considera che
non sopporto il guinzaglio
un randagio sì…
se non mi vuoi,
lasciami qui…
Mio Dio le botte,
nessuna pietà
questo è ciò che mi spetta
per la mia fedeltà
senza un pedigree
non sei nessuno qui…
Lancia il tuo sasso laggiù
non ho più fiato non corro più
festeggiarti e difenderti ormai
come potrei
tutta la vita in un angolo
peloso angelo
Sole, pensaci tu
illumina gli uomini,
scaldali di più
per noi bastardi,
scampo non c’è
dimenticati qui, così…
La vita poi,
ci riserva gli avanzi
iniqua come con voi
di carezze e silenzi
è possibile che,
giustizia qui non c’è
Tatuati e schedati ci vuoi
per sesso, razza, bellezza, età
selezioni anche fra i figli tuoi…
che crudeltà…
Hai mai provato a comprenderci
almeno provaci…
Cuori, senza magia
di soffocanti collari… piena la via…
quanti padroni perdonerai
per non lasciarti… l
à dove sei…
Un cane sciolto,
casa non ha
lascia la porta aperta e lui…
ritornerà
Onda
lambisce dolcemente la riva
lucida i sassi
di mille sfumature.
Il tenero piedino di una bimba
lascia la sua delicata impronta
che l’onda
al suo passaggio ricopre
È un incanto quella schiuma
sembra invitare alle carezze
La bimba s’avvicina
dolcemente la sfiora
cerca di portarla a sé
Ma nelle sue piccole mani
è solo acqua
che scivola via.