Archivio di febbraio 2008
Silenzi
C’è qualcuno?
C’è qualcuno che ascolta il mio tormento,
qualcuno che vede la mia vergogna,
qualcuno che può salvarmi da me stesso?
Quante maschere ho messo nella vita per non essere riconosciuto,
quanti depistaggi, quante fughe simulate da incontri,
quante risate per nascondere pianti,
questa vita che è solo stanca di vivere..
Sono stanco di essere stanco in questo cerchio senza fine.
Voglio tornare là dove sono stato felice, là dove era il mio mondo,
dove ho cominciato.
Voglio tornare a “casa” .
Da te
Amore dolce, cancella le lacrime dai tuoi occhi,
questi occhi tristi,
rotti dal pianto.
Prima di prendere sonno pensa ai cieli
azzurri, alle nuvole di panna, al profumo dei fiori
di un prato accarezzato dal vento.
Immagina le montagne ricoperte di neve, dove l`aria
fresca inebria la mente, dove l`acqua viva scende da
ruscelli incontaminati.
Prendi in mano la conchiglia sul comodino, portala all`orecchio e
ascolta la voce del mare, fatti raccontare le sue innumerevoli storie.
Asciuga i tuoi bei occhi rotti dal pianto, io sarò lì, al tuo fianco
ad accarezzarti i capelli, finché il tuo respiro sarà meno agitato.
Ti sentirai meno sola se pensi che al risveglio t`aspetterà
il più bel regalo….la tua vita
Solo lei
Nel mare in tempesta,
tra i flutti impetuosi,
solo e disfatto nella mia angoscia,
interrogo il destino,
ma lui non risponde.
Mi rivolgo allora al caso ma lui mi ride.
Provo a chiedere perché?
ad un dio che ormai non c’è
dalle profondità di un paradiso mai esistito
lui mi sputa addosso la sua inutile onnipotenza.
Solo lei può placare la mia sete di infinito.
Solo lei può confortare la mia anima tormentata,
travagliata ed inquieta oltre ogni limite.
Solo lei può consolarmi, in questo mondo assurdo.
Solo lei può rispondermi, pur senza aprire bocca.
Dolore
E’ un dolore indescrivibile.
non è fortissimo
eppure mi toglie il respiro.
viene all’improvviso
se ne va.
ma poi ritorna
mi lacera per un altro interminabile secondo.
è un dolore dolce
che mi attanaglia senza che me ne accorga
e mi risveglia dall’intorbidimento che mi pervade.
nasce con un suono,
e muore con la consapevolezza
che quel suono non c’è più.
e allora fingo che sia tutto finito,
di non ricordare più nulla,
ma un nuovo sussulto
mi scuote da dentro
e non posso far altro che aspettare.
aspettare cosa?
un nuovo amore?
o di perdere il cuore?
si, sarebbe una soluzione,
non amare più!
ma significherebbe
solamente legarmi a
te per sempre.
Sono
Sono diventato ciò che sono
ho camminato e nulla più.
Il silenzio fratello, la solitudine sorella
e nulla più.
Stelle e luna ricompense spietate.
Ho scelto
sono stato scelto
ho ucciso, sono stato ucciso.
Ciò che era luce ha avvolto il mio passato.
Ora sono freddo, non respiro, passo le mani della mia malinconia sulla pelle innocente.
Ora sono freddo, le mani, le labbra, danno il ghiaccio della menzogna.
Sono diventato ciò che sono
Ho provato a beffare l’eterno buio circondandomi di buio
taciturno osservatore delle mie abili mosse.
Osservo
Osservo tutto
mi sento superiore e limitato
assassino tra assassini
immortale tra mortali.
Era questa la mia scelta?
Gli occhi che bramano vendetta da ferite aperte
La lingua che sfiora
il fascino del peccato
Si!
Era questa la mia scelta!
Chiamatemi animale,
demonio e maledetto
ma ho preso la mia strada.
Vi osservo con ghigno di boia
vi affascino con il viso dell’angelo che avete cercato,
respiro il vostro respiro
e vivo la mia fine nella fine di un bacio.
Tutto ha un prezzo ed io lo sto pagando al mondo
ed al destino ed in fondo anche a voi che,
mi osservate chiedendomi una risposta che io non posso dare
mi chiedete perché…
Rimango immobile
nel silenzio.