Solitudine
Sono così solo e la pioggia cade
sul cuore di pietra di questa casa.
Per le lucide strade non passa nessuno.
Sono solo la nebbia avvolge questo angolo crudele
da lontano il suono d’una campana. Tutto tace
E poi, d’improvviso un urlo rompe il silenzio.
Il tuo nome ripetuto cento, mille volte e ancora infinite.
Non voglio dimenticare voglio ancora credere
anche se mille schegge penetrano nella carne.
Lo specchio dell’amore cade si frantuma.
Li guardo quei piccoli pezzi distrutti
che contengono un amore senza fine
che non lascerò andare via.
Tu sei partita la tua assenza soffoca
mi impedisce il respiromi
avvolge col suo manto oscuro di desolazione.
Oh, vorrei aprire la finestra volare verso un altro mondo
dove possiamo stare ancora insieme.
Posso sentire il tuo dolore e la pioggia che picchia
penetra nelle ferite ma non lava via il desiderio
di stringerti ancora.
Forse stanotte me ne andrò
in quel giardino oltre l’arcobaleno nella fabbrica di comete.
Forse lì, tu mi aspetti ancora lontano dall’ipocrisia del mondo
in cui ci hanno portati.
Forse stanotte me ne andrò, sì, volerò nella notte nera
mi lascerò stringere nel suo abbraccio mortale
per riposare per sempre.
Perchè per sempre è con te.