Natale
Come ogni anno il Natale si avvicina, le strada luccicano di mille colori, le persone come formiche impazzite corrono con la lista dei regali o preparano il cenone nei minimi particolari.
Ogni anno il rito pagano si ripete e io mi sento come un tacchino o un cappone vagli a dire se è felice che si avvicina il Natale?.
A parte battute scontate un misto di tristezza e desolazione mi pervade aumentando coi giorni che diminuiscono.
Penso a tante persone, che come me, non avranno nessun Natale, non avranno persone care vicino, un regalino stupido ma con un enorme significato, un abbraccio caldo, una carezza e un sorriso di una persona cara.
Penso alle tante persone che stanno male, quindi peggio di me, ai tanti che hanno perso una persona cara e alle tante persone che insieme a me lavoreranno anche quel giorno, chi per obbligo chi per scappare dal nulla e fare sembrare che sia un giorno come un altro, ai tanti che non hanno più nemmeno l’opportunità di un lavoro.
Non avrei certo da lamentarmi, in fondo sono fortunato rispetto a tanti, ma star male, per un vuoto affettivo non è voluto è istintivo per cui, come sempre chiuderò il mio guscio e aspetterò il 7 gennaio cercando di scorgere in lontananza l’arrivo della nuova primavera.