Appunti di Vita :

Vorrei riuscire a lasciare emozioni e parte del mio cuore in queste pagine, finchè ci sarà un cuore, la forza,e inchiostro per scrivere nella mia anima... Poi resterà, forse, solo un ricordo sbiadito dal tempo.

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Piove

Mentre guardo in lontananza riflettendo
sul mio destino, scorgo una collina che si
confonde nel nero del cielo che minaccia
temporale.Sulla sua cima intravedo la sagoma
di un uomo appoggiato
ad un bastone, egli scrutava l’orizzonte pensieroso,
il suo fisico era tanto incurvato che sembrava
dovesse rompersi da un momento all’altro.
Cosa farà mai quell’uomo cosi tanto distante
agrave;? Mi domando, ma la risposta che volevo non arrivò.
La pioggia ormai incominciava a scendere,
sempre più incessante e violenta,
allora mi avvicino e quando ormai sono a pochi passi da
lui mi fermo, ho paura di interrompere i suoi pensieri.
Sono fermo ma l’uomo mi chiama, ” Giovanni avvicinati,
sorreggi questo mio fisico consumato dalla vita” mi dice
con un fil di voce. Un tuffo al cuore mi fece sobbalzare,
come poteva, quell’uomo sconosciuto, sapere il mio nome?,
sapere chi fossi? Come poteva sapere che sarei andato da lui?.
L’uomo, come se leggesse nei miei pensieri mi dice,
“Ogni risposta a suo tempo, non avere fretta di conoscere,
avvicinati senza paura”.
Allora la mia curiosità prese il sopravvento,
“Uomo chi sei?” gli domando, ”
Non mi sembra di conoscerti, voltati ti prego,
fammi vedere il tuo viso”.
L’uomo si volta pian piano, il suo viso scuro si confonde
con quello delle nuvole,
lascia cadere il bastone e mi dice “Giovanni, guardami bene,
vedrai che mi conosci,
che mi hai sempre conosciuto”.
No, uomo, non ti conosco, dimmi almeno il tuo nome,
dimmi da dove vieni, dimmi dove sei diretto,
dimmi cosa ha piegato cosi impietosamente il tuo fisico.
L’uomo mi fa cenno di avvicinarmi ancora,
io mi tolgo la giacca e mi avvicino, copriti almeno le spalle,
la pioggia ti nuocerà, potresti ammalarti, gli dico.
Io sono già malato, son venuto sin quassù per pregare,
pregare Dio di salvarmi, di salvare la mia vita,
salvare il mio cuore, non sono poi così vecchio,
per questo non voglio morire, v
oglio che l mio cuore batta ancora, ho paura della morte.
Mentre poggiavo la giacca sulle sue spalle mi accorsi che,
nonostante la pioggia, esse erano ancora asciutte,
in quel momento la luce di un lampo lontano illuminò
il suo volto, un brivido mi attraversò tutto il corpo,
no, non può essere, tu, uomo, ora ti ho riconosciuto,
tu non sei altro che me stesso, la mia anima,
è per questo che non sei bagnato, non posso restare,
voglio fuggire lontano.
Lui mi prese per un braccio e mi sussurrò,
non serve fuggire, ovunque tu andrai io sarò lì, con te,
sino a che il tuo spirito, il tuo cuore soffriranno,
soffrirà anche la tua anima e tu sarai come mi vedi,
come ti vedi.Se vuoi veramente salvarti, continuò,
se vuoi rimanere giovane e felice
non è da me che devi fuggire,
devi fuggire dal tuo dolore, dai tuoi ricordi,
dai torti che hai ricevuto, solo cosi io potrò
rientrare in te e, insieme, aspettare, aspettare
l’amore che presto tornerà, l’amore che ci guarirà.
Solo l’amore potrà ringiovanirci,
l’amore vero e sincero he ci allontanerà definitivamente
dalla morte.Allora raccolgo il suo bastone, gli e lo porgo
e insieme, dalla cima di quella collina, continuammo
in silenzio a scrutare l’orizzonte e aspettare,
sperare di vedere arrivare quell’amore che potesse
ridarci la giovinezza, la speranza, la vita.
Solo quell’amore consentirebbe al mio spirito di
riprendere il suo posto dentro di me, allontanando
la disperazione che mi sta rendendo vecchio e curvo
e permettere al mio cuore di continuare a battere
per allontanare la morte.

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