Sogno di un buffone
Ehi, giullare dove vai?
Vado via via di qui,
via da chi mi ferì.
E la luna illuminò,
una lacrima che
la sua guancia solcò.
La mia storia ti dirò:
“Io l’amavo però
lei mi disse vai via
e il mio cuore scoppiò
quando rise di me.
Lei regina lassù
e io buffone quaggiù.
Una carezza non ebbi mai
forse è per questo che te ne vai…
Occhi blu io non ho,
ma da cielo li ruberò
pregherò, cambierò,
da una quercia rinascerò.
Sui capelli che ho
il colore del grano avrò
ed un cavallo che sappia volare
ed una spada forgiata dal sole
ed una stella che brilli lontanto
e che mi guidi la mano.
E al mio passaggio manciate di rose
e lungo il fiumi ginestre e mimose
e nei sentieri ortiche e more
è un aria di primavera.
E quel giorno tornerò.
Lei dirà: “Io non so cavaliere chi sei”
forse non ricordi più,
quel buffone che un di per amore fuggì.
Sul suo viso urlerò
con tutto il fiato che ho.
“Ora non ridi più” e la mia spada alzerò.
Ma una carezza poi, sciolglierò
perchè nell’animo un fiore ho…
Occhi blu io non ho,
ma da cielo li ruberò,
pregherò, cambierò,
da una quercia rinascerò.
Sui capelli che ho il colore del grano avrò.
Ma come è dolce la sera!
E al mio passaggio manciate di rose
e lungo il fiume ginestre e mimose
e nei sentieri le ortiche e le more
è un aria di primavera.
E solo un sogno però
è tutto quello che ho.