C’è il mare davanti a noi ora.
Ma c’è anche il male e quello non può essere cancellato.
La malinconia che porto dentro non è passeggera, è uno stato d’animo.
La paura mi accompagnerà sempre e sarà mia sorella.
L’inquietudine mi farà apprezzare gli attimi di calma, rari, forse unici.
Come ora che non riesco a leggere nei tuoi occhi.
Mi abbracci e scopri il tuo collo spostando una ciocca di capelli.
Ti avvicini, sento il tuo respiro freddo sulla mia pelle.
Poi ritrai il tuo viso, lo allontani dalla mia carne e sembra sparire di vergogna,
assieme a questa notte che sta morendo.
Ti accarezzo i capelli e, con un po’ di incertezza,
poso le mie labbra sulle tue.
Sento il tuo battito, fortissimo.
Lo sento sulla mia bocca.
Nulla lo può fermare.
Batte.
La tua anima pulsa.
Batte.
Incessante.
E l’alba che nasce ora, non mi spaventa.
Ma la luce non scalfisce il tuo volto e non lo dissolve fra i suoi raggi.
Non si disintegra ciò che provo,
nemmeno nell’abbagliante
paura di un cuore inquieto.