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Riflessioni
A quest’ora della notte mi ha preso voglia di scrivere, forse in modo sconclusionato, scorretto e nemmeno rileggo per correggere, via tutto come un fiume di inchiostro su una carta ingiallita.
Qualcuno tempo fa mi ha detto e ripetuto piu volte alcune frasi…
Cogli l’attimo,
Meglio avere ricordi che rimpianti,
Forse sarà anche vero ma io la vedo molto diversamente
Meglio avere rimpianti che rimorsi
Non colgo l’attimo se poi voltandomi devo vedere dietro di me solo macerie.
Di macerie ne vedo anche troppe ogni giorno per contribuire a crearne altre.
Cogli l’attimo, gioca con i sentimenti, anzi, vampiro di sentimenti colui che sopravvive grazie ai sentimenti altrui per poi distruggere e ferire
No, Grazie !
Vivere la vita intensamente cercando di non perdere nessun treno, nessuna opportunità che ci si presenta davanti così da dire un giorno …quanti bei ricordi ma se uno ha una coscenza dovrebbe saper dire anche quanto dolore ho lasciato sulla mia strada.
Meglio un rimpianto dettato da un gesto sincero che un rimorso portato da un cuore ferito.
Forse così non è vivere la vita intensamente e chi se ne frega!
ma quando arriverà il giorno dove si tirano tutte le somme forse una mano tesa ancora ci sarà e dietro di me non avrò solo odio e rancore.
la vita si vive non si succhia agli altri per viverla
….e domani è un’altro giorno..come tanti…come tutti.
auguri
Scintillante
di calici
alzati in cielo,
tra auguri
e ricordi amari,
fra speranze,
illusioni,
e sogni infranti.
Bilancio di un anno
che sta per andare via,
con la tristezza nel cuore,
lacrime cristalline ,
scolpite,
su volti increduli
e timorosi,
di un futuro incerto
e sconosciuto.
Felicitazioni per quello che è stato,
amarezze e delusioni per quello che non è stato,
ma auguri,
sempre,
pensando che in fondo
soltanto il passaggio da un giorno ad un altro
è l’anno che verrà,
nuove mete
da prefiggersi
guardando avanti,
auspicio di arrivare a destinazione
appagati e felici
e poco importa il tempo che è passato,
poco importa se esisti
( Dedicata a chi non ha nemmeno avuto il coraggio di farmi dei semplici ” auguri” )
Sono sempre io col mio cuore si capisce
anche quando il mio miglior amico mi tradisce
Scrivo per te tante parole perchè non so parlare
forse son capace ormai solo di amare
Mi stupisco di provare ancora un’emozione
quante volte hai detto ” sei un coglione”
sono l’ angelo di un dio che non mi vuole
la mia storia è lassù nel sole
Tu come un angelo legato ma soave
tu che non hai saputo mai amare
ti cercavo in ogni posto per donarti un
angolo che fosse solo nostro
se chiudo gli occhi ricordo ancora
la tua mano candida che mi sfiora
quella lacrima vederla scivolare forse solo
per poterti ancora amare
Parole
Parole, si, sono soltanto parole ma da sempre ho creduto che quelle parole avessero un significato superiore.
Amore, rispetto, complicità sentimento, parole che sono incise sul cuore a volte a lettere di fuoco altre composte con semplice ghiaccio.
Ora mi sto domandando ..perchè? perchè non deve esistere, non può accadere se con il cuore in mano due esseri posso andare oltre la menzogna, l’opportunismo la slealtà e camminare insieme, anche fra mille ostacoli, la strada lunga o breve della vita.
Qualcuno dice tutto deve finire, deve finire per forza o vogliamo che finisca per forza come un rotolo di carta igieneica?.
Mi domando come sia possibile se un sentimento esiste nel cuore e nell’anima avere la forza di schiacciarlo come una blatta nella massima indifferenza. Ecco un caso dove la parola Amore è usata al di fuori del propio significato, usata come sinonimo di oggetto, uso, divertimento anche gioco o semplicemente egoismo.
Chi ha tanto gelo nell’anima da arrivare a questo da usare il cuore altrui per propi scopi non può che essere , in fondo, un essere terribilmente solo in mezzo alla folla.
Io ho sempre creduto e continuo a credere non importa quante volte potrò cadere quante volte verrò usato, ingannato deriso, non importa so di essere nel giusto…negli occhi, nel cuore e nell’anima, e per chiunque per questo possa deridermi resta solo il gelo della mia indifferenza, fuori, per sempre, fuori dalla mia vita, io sono morto, non esisto nemmeno come fantasma la mia anima ora è altrove
E’ stato un soffio di vento gelido, tornerà la primavera, la natura non conta le ore ma canta la meravigliosa canzone dell’eternità.
Jo ( non riletto e pieno di errori e chissenefrega)
io
Era una notte fredda e ventosa, come sempre in quei luoghi.
Tra i rami s’intravedeva una flebile luce provenire da quella casa tra i boschi.
Nulla faceva presagire cosa stesse avvenendo, tutti gli animali del bosco era silenziosi e attenti, circondavano quella casa come in attesa di un evento fantastico.
Lui era li, come sempre assetato e furioso ma questa notte era l’ultima notte stava attendendo, girando furiosamente per la stanza, di gettarsi nella sua ultima battaglia.
Improvvisamente un bagliore illuminò la casa ed ecco il suo nemico di sempre li, davanti a lui.
Finalmente di fronte l’uno all’altro due occhi neri che scrutavano due occhi rossi di sangue.
Tutti gli animali e le divinità del bosco si scossero come se un brivido sfiorasse le loro carni.
Che ne sarà di noi? pensavano mentre dentro la battaglia infuriava piu che mai.
Strani rumori, lampi terribili botti scossero il silenzio del bosco per ore ed ore poi la quiete, terribile innaturale.
Dentro la casa devastata e fumante rimaneva un solo essere fermo, immobile, si distingueva che era vivo solo da quella piccola lacrima che sgorgava dal lato dell’occhio tumefatto.
Tutto il resto intorno era solo distruzione e lui li immobile, statuario che osservava in una scheggia di uno specchio rotto quello che da sempre era stato il suo nemico peggiore, fino quando un raggio di sole, finalmente gli portò la calda carezza che attendeva da sempre, tra la luce di quel raggio vidi i suoi occhi e quello fu il suo primo sorriso, era nato.