Appunti di Vita :

Vorrei riuscire a lasciare emozioni e parte del mio cuore in queste pagine, finchè ci sarà un cuore, la forza,e inchiostro per scrivere nella mia anima... Poi resterà, forse, solo un ricordo sbiadito dal tempo.

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Notte

Il bello della notte è sentire il tuo nome risuonare tra le cavità del mio cuore. Sentire che la tua anima è più vicina a me di quanto io pensi… … sentire la tua mente insinuarsi tra i miei pensieri, nel mio corpo sapere che è tutt’altro che un sogno aspettare il tuo calore, no..non dire nulla fai parlare il silenzio i battiti dei nostri cuori ora suonano la nostra canzone d’amore…

se

Se un lampo d’argento
bruciasse le mie membra mortali,
la mia anima esplodendo in principio di luce
ricreerebbe le fattezze umane in altrui forme
con la stessa volontà d’amore e d’amare.
Possa io trovare pace nell’universo sconfinato
o sulla terra da uomo… ma con te.

Nel tuo sorriso

Nel tuo sorriso brulicano i tuoi capelli in tempesta dipinti d’autunno, amo accarezzarli quando la tua dolcezza diventa incanto. E fra i gemiti dei miei rancori ammiro quei tuoi laghi malinconici, fermi nell’ombra aspettano il sole perché possa stuprarli e diventare tumulti e vortici. Ma nella calma dei sussulti si specchia limpida la tua anima ricolma di grazia e amore. E sei tu.. D’un tratto sorridi e cambi diventi fata disegni sogni e fantasie nel parco delle mie meraviglie e io vorrei porgerteli veri Oh, come lo vorrei! Ma sei tu la fata e tu sola puoi renderli realtà..nel tuo sorriso.

Nella sua mente

La pioggia sottile batteva sui vetri, piu’ che pioggia erano lacrime, cos? pensava lei mentre guardava fuori. In strada pochi passanti, qualche ombrello colorato. Una nebbiolina leggera avvolgeva tutto. Anche il suo cuore.
Non era mai stata cos?, tutti amavano il suo sorriso e la sua voglia di vivere, ma adesso, forse, quella voglia non c’era piu’.
Tutto era cominciato la primavera precedente, quando per caso era entrata nel magico ed onirico mondo del web. Aveva iniziato cos? a frequentare qualche chat, solo per curiosit? e per passare le poche ore di libert? della sera. Aveva sentito tanti discorsi, discorsi a volte senza un capo n? una fine, sino a quel giorno in cui qualcuno irruppe violentemente nella sua vita. Lui arrivava da un paese molto lontano dal suo e questo la aveva affascinata, strano come un solo cavo telefonico possa portarti in capo al mondo, aveva pensato lei.
Quel nick che il destino le aveva fatto incontrare le era sembrato triste e solo, la sua solitudine si leggeva tra le righe di quello che le raccontava. Comincio’ cos?, per caso, la loro storia, ma poteva davvero essere chiamata storia?.
Quando si avvicinavano le ore della sera una certa ansia la assaliva. Il pc, spento, sulla scrivania, un vaso di fiori, quasi sempre tulipani gialli – i suoi preferiti – una fotografia di quando era piccola, un libro arrivato da un paese lontano, pagine che profumavano di posti a lei sconosciuti, di una casa che lei conosceva solo per i racconti che lui le aveva fatto. E quel profumo la avvolgeva tutta, respirare quell’odore era immaginare colori e sapori a lei sconosciuti, ma che gi? sentiva di amare.
E la sera, sempre con una certa inquietudine accendeva il pc, la finestra del “suo” nick era ancora spenta. Lo scandire dei minuti, inframmezzato solo dalla musica, la loro musica, file musicali che si erano scambiati e che, troppo spesso, risuonavano come un’eco al di la’ del filo del telefono.
Le 23, le 23,30 e lui. Lui che scriveva, che le raccontava di mondi lontani e la faceva viaggiare sull’onda dei suoi stessi pensieri, che le entrava dentro, la’ dove forse nessuno era mai arrivato, i loro silenzi, silenzi spesso troppo pieni di parole e le parole, a volte non bastavano davvero piu’. E, un giorno, la sua voce al telefono che ancora le risuonava nelle orecchie, il calore delle sue parole e degli accenti strani che la colorovano, i suoi sospiri.
Adesso, mentre guardava la pioggia scendere al di la’ del vetro ripensava a lui, a come la facesse sentire bene quel nick e che aveva incontrato per caso e che , troppe volte aveva pensato , avrebbe potuto avere piu’ di 100 anni, ma a lei non sarebbe importato. Troppo bello era stato viverlo, troppo grandi i sogni che aveva disegnato con lui, era unico, pensava, nessun’altro sarebbe mai stato come lui; amore virtuale? No, amore reale, perch? dietro a quel monitor c’erano due cuori che battevano all’unisono cercandosi. E le sembrava di sentire ancora quella strana inquietudine, quelle sensazioni, quel nodo allo stomaco che troppe volte aveva sentito. Ma come il destino glielo aveva fatto incontrare, allo stesso modo glielo porto’ via, sulla stella piu’ lontana ed irraggiungibile.
E le lacrime di pioggia continuavano a rigare i vetri . Intorno, solo il silenzio.

Fermati

Fermati ti prego ancora un secondo, i tuoi occhi, il tuo sguardo, un sorriso….racconto ai miei angeli di te, si di te e di me quando sei andata via,
una lacrima che non trova fondo,
un mare in tempesta nel mio cuore
che non si da pace…
cosi il vento porta alle mie foglie le sfumature dei tuoi capelli,il colore dei tuoi occhi il tuo inebriante profumo di vita.
e io li dipingo tra immobili nuvole in un cielo senza fine che aspettano il tuo ritorno.