Torna, torna ora o mai più.

 

Torna, torna ora o mai più.

 

Leverò il grido di all’erta
quando giungerà
l’arrivo del grande freddo,
ho solo vesti sottili,
e il mio cuore indifeso
e malato patisce il gelo,
oltre alla solitudine.

 

Troppi malanni da quando
fuggisti le mie mani sono ormai
rigide e rese tremule
dal costante trascorrere
del tempo inesorabile e non
potrebbero più abbracciarti
né fare dolci carezze
al tuo viso
incantato e amorevole.

 

Hai deciso di sottrarre
alla mia vista
le tue guance rosee
seppure rigate da rivoli
di lacrime per un dolore
che mai hai vissuto
ne sofferto perché
io ti amavo e ti amo
oggi più che mai.

 

Certo fui io il tuo
compagno, ma che male
posso averti inflitta se son
discreto nel palesare
astio a chiunque
e non tollero vendette,
ma solo perdono
e affetto per chi vive
perennemente nel mio
premuroso cuore.

 

Torna amore mio
ho bisogno di te
e del tuo perdono
prima che sia troppo tardi,
vorrei dirti quello
che non ti ho mai detto,
dei miei sogni,
delle mie intenzioni
sul nostro futuro, ma dirti
soprattutto ancora
una volta “ TI AMO “

 

Raffaele Feola.

 



Io e il mio cuore malevole.

 

Io e il mio cuore malevole.

 

Io e il mio cuore siamo nemici,
e correi di aver visto solo
malvagi visioni di ombre
vaganti e beffarde che
seminano solo discordie.

 

Il tuo respiro cuore mio
annerisce e offende,
sei un essere irritante,
parte di uno squallido
perpetuo supplizio.

 

Io, tu, noi infelici erranti
in un mondo alla deriva,
sommersi da una vita
cosparsa di abbracci
tutt’altro che invitanti e
freddi come il marmo.

 

Ora ancora ho compreso,
che di nulla e nessuno
son obbligato a compiacere,
e tu mio odioso cuore non dire
e rallenta i tuoi odiosi battiti.

 

Il mondo della lealtà e dell’amore
e di pochi meritevoli eletti,
e gli esseri impuri come me
mai avranno pace, poiché avevo
il mendace assurdo sentore
di avere due anime, che follia.

 

Raffaele Feola.

 



L’anima, amica e fonte di speranze.

L’anima, amica e fonte di speranze.

 

Quante celestiali mani hanno accarezzato il mio cuore e ispirato il bel progetto di amare tutto e tutti, e’ una gioia immensa, grazie mondo.

 

La vita e’ uno spettacolo a volte meraviglioso, altre commovente, poi improvvisamente triste ma non demordo, so che non sono solo.

 

L’albero in autunno perde le sue foglie ma non e’ triste perche’ sa che in primavera ne verranno di nuove e forse piu’ belle, io ho forza e ci credo.

 

La mia anima e’ con me non mi ha mai abbandonato Ella e’ mistica e non illude mai e sprigiona verita’ inconfutabili e da lei nasce la ragione.

 

Mi ergo al di sopra di ogni cattiveria di ogni malvagità’ voglio essere un bravo scolaro nella classe dei penitenti e dei frustrati e rinascero’.

 

Addio a tutti i miei miraggi, ai sogni che non esistono e che hanno messo la mia vita su un percorso fatuo e vuoto di significato, ora ho capito.

 

Raffaele Feola.

 



È giunta l’ora.

È giunta l’ora.

E’ dunque arrivato l’emaciato sogno,
odioso e avvilente e il suo falso sentore
di un onirico seducente desiderio.

Ne contemplo il significato e generoso cosparge il mio cuore di voglie pazze
e di astrusi e mutevoli affetti.

Folle è l’avversa vita mia ricca di piccinerie
mi alletta con inutili ninnoli ostentando
per me buffi inganni da gonzo.

Mai e poi mai sarò un poeta volli per te
togliere la maschera ma nulla si può, fui ridicolo e tale rimasi seppur con collera.

Sei una sirena silenziosa non ti sento più,
il mio cuore è stanco dell’ ingrato soffrire,
son fragile scosso e scorato.

Accondiscende ma è vigile,anche
se il suo battito è sempre più lento
e insicuro, ma son certo che ti rivedrò.

E davanti a un caldo camino brinderemo
col calice dell’amore al poter vivere in un mondo cosparso di serenità e d’affetto.

Raffaele Feola.



Felice giornata.

Felice giornata a tutti.

 

E giorno è notte che importa
noi respiriamo e comunque
viviamo ancora e afferriamo anche
oggi le armi della speranza
e della paura per ciò che il Signore
ci invia con criterio e saggezza.

 

Vogliamo esserci in questo mondo
buffo cosparso di pochi sorrisi
e tanti avvicendamenti a volte buoni
e altre no, ma che dilemma,
che fare se non pregare e sperare.

 

Son tanto diligente ma confuso
ed è disagevole la mia fede, a volte discutibile, col vizio del pianto in silenzio, celando le sincere lacrime, che confusione, tale è la mia vita 

 

Abbiate fede e dispensate amore
a chicchessia senza riesumare
vecchi rancori, io figlio unico son
cresciuto con disarmante coraggio,
ho amato ma mi resta solo un
esilarante giorno nuovo di zecca.

 

Si amici mi hanno rifatto il letto
e starò bene anche oggi in questo
ridicolo sprazzo di vita, felice ed estatico con le buone nuove dal cielo, potrò muovermi’ solo con una 
fiammante carrozzella, sarò,se
tutto va bene un grande invalido.

 

Raffaele Feola.

 



Il grande silenzio.

Il grande silenzio.

 

Ascolta come urla il silenzio
perché non odi se strepita forte
e pare che soffra, forse sarà gioia,
lo so tu sei ancora vicino a me.

 

Sai ho avvertito e compreso che
le cose che fan bene al cuore durano
poco, forse cento e più anni, solo
l’anima lo percepisce ma tace sempre.

 

Io adoravo il silenzio lo ascoltavo con
gioia perché c’eri tu, ora son confuso
sento giorno e notte una malinconia
spietata, il mio mondo non è più tale.

Ti prego entra nei miei sogni, solo una
volta, rendi lieve quel dolore che mi
tormenta voglio osservare i tuoi occhi tristi e capire che provi nel vedermi.

 

Mi manchi tanto e poco ho fatto nell’aiutarti ed esserti vicino,io per te sono stato solo un amico e forse anche il tuo boia, perdonami se puoi.

 

Raffaele Feola.