3.2.2-Pablo Neruda.Il tuo sorriso
3.2.2-Di cosa parla la poesia:
“Il tuo sorriso” è una delle poesie più rappresentative del percorso umano e poetico di Pablo Neruda, dove sono protagoniste le due anime del poeta, quella del combattente politico e quella dell’innamorato ugualmente battagliero.
Entrambe si dichiarano totalmente dipendenti dal sorriso della donna amata, Matilde Urrutia.
Senza di esso nulla sarebbe possibile. Nella quotidianità, sembra suggerire Neruda, si scontrano due logiche: quella del sorriso e quella del lamento.
Nel vedere “il mondo che non cambia” potrebbe avere il sopravvento la seconda.
Molte persone, infatti, negli incontri quotidiani sentono il bisogno di esprimere il loro lamento per tutto ciò che non va, di parlare spesso delle loro ambasce, quasi che parlarne potesse già permettere di liberarsene.
Non è così per Pablo, che vuole seguire invece l’altra logica, quella del sorriso, quella di chi, pur avendo i suoi dispiaceri, non te ne fa sentire il peso.
E così basta poco al poeta nel tornare a casa, basta poter ritrovare il sorriso della sua Matilde che si apre per lui.
3.2.3-Analisi della poesia
Il poeta ricorda il sorriso della donna da lui tanto amata e ogni volta che pensa a lei si rafforza e riesce a superare ogni difficoltà.
Dice che per lui niente è più importante del suo sorriso.
Leopardi nella poesia “A SILVIA” immagina Silvia come la giovinezza, Neruda traspone il suo amore in immagini: immagina la sua donna come una rosa, una lancia che gli trafigge il cuore e gli fa provare il sentimento dell’amore, l’acqua che scoppia in un’onda che nasce velocemente.
Anche se la vita è molto difficile, lui pensa alla sua amata che gli apre tutte le porte della vita, nei momenti più brutti della vita chiede all’amata di non smettere di sorridere e se dovesse morire di sorridere ancora, il suo sorriso sarà per lui come un’arma.
Immagina ancora la sua donna come una cascata di spuma in autunno e in primavera come un fiore azzurro.
Desidera che rida della notte, delle strade dell’isola, rida del ragazzo rozzo che l’ama e di togliergli tutto, ma non il suo sorriso perché ne morirebbe.
Lui ha bisogno del suo sorriso perché è l’unica cosa che lo fa vivere, che lo distrae e lo fa sentire meglio dopo le continue lotte che la vita gli sottopone.
E’ pronto a far meno delle cose fondamentali e più belle (l’aria, il pane, la luce, la primavera) ma se pensa che lei non possa ridere e che quindi che lui non possa più provare quel senso di gioia e appagamento… si sente morire!
05.10.2013 Ana Valdeger