“A Sylvia Plath” dalla raccolta “A Sylvia Plath”
Imperversa il vento
sulle divelte foglie…,
che sfiorano i vetri
come implorando aiuto.
Soffia il folle,
muovendo il ricordo
nel vivido rosso,
…luce di un palcoscenico.
Ma è ormai tardi…,
per seguire l’onda
e liberare l’estro,
di quel lontano teatro.
Aspetto…,
rievocando la vita,
nella distanza
che è la nostra sorte.
Il sonno dei secoli
lambisce le strade,
piegando le ali…,
come un turbine la vita.
Nelle tristi paludi
del nebbioso autunno
ripercorro la storia…,
inseguo la tua gioventù.
Ah diafana amica…,
lascia che i tuoi occhi
mi fissino lenti,
quando fallisco e sogno.
Sorridi ancora,
accendi i miei sogni,
tienimi nelle onde,
…quando scorgo la tua isola!!!
21.07.2014 Ciro Sorrentino
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