Ero nell’inferno e non vedevo. Mamoiada, 29.05.2006
Ieri é sol che ho avuto regalia
così che in viaggio riprendo a pregare
con tanto amore in cuore ed allegria.
Dal battito mi lascio trasportare
Spirito Santo mi sta conquistando
lasciandomi al Mistero destinare
nell’alba nuova che si sta incontrando;
e ancor volando sto dal Santo dono
che anche l’auto par che stia pregando.
Intono così l’atto del perdono
per peccati commessi giorno prima
col cuor ferito a reclamar condono:
da lì superba allora emerge rima
col poverin che ascolta sbalordito
ciò che il Signor permette ed or intima.
Riprendo anche al lavoro lo spartito
per ritrovar la mano del Signore;
dall’euforia mi sento oggi investito
con l’imprevista dimension d’onore
che sol da ieri m’hai tu riservato;
e in tutto do e ricevo solo amore.
Ben ti guardo oggi meravigliato
dal non pensare fossi tu vivente;
totalmente abbagliato e innamorato
sono per il concesso all’insipiente
e per bel tempo che mi sto godendo
più ti prego Divin Onnipotente.
Di cantare anche mi sta venendo
il Padre Nostro che gli sto pregando
con sentimento d’amor esprimendo
e nell’alto cielo mi vedo volando;
ben sempre più vicino concepisco
il Signor Santo che mi sta guidando.
Divino regalare oggi elargisco
e cantare mai pensavo così a voi
con voce così bella e che gradisco
se mi ascoltate ben vedrete poi
che ogni momento Dio da vita nuova
purificando il mal dentro di noi.
Spero tu queste cose non rimuova
mai conosciuto ho voce così bella
concessa dall’amor che in Dio si trova
nel Dio padron del cielo e di ogni stella
e dal nuovo, amor ne avrai tu in conto
Dio totalmente, infatti, ci modella.
Per grandi platee mi sento pronto
mai voce così bella ho mai sentito
e al ricordarmi che non son poi tonto:
d’altro pensare mi trovo inseguito;
mai simil voce avevo mai esternato
stella pensandomi e pur divertito.
Così mai prima penso ho recitato
ma come? Allora mi domando:
questo ruolo oggi mi é capitato?
E mentre canto in tono e ritmando
all’esternare il dubbio che mi pongo:
quel cantare si trasforma di rimando.
Così con tanta forza mi dispongo
per capire se son preda dell’astore;
e allora veramente mi propongo.
Compagno non voglio tal cantore;
ma un altro subentra all’improvviso
peggiore rivelandosi in ardore
efficace dimostrandosi e conciso
che simil non vivrà nell’universo;
ma reagirò pregando e col sorriso.
Totalmente mi vedo oggi diverso
voci d’altri stanno ora emergendo
ed annientarmi vorrebbe il perverso
e tanto sento l’anima soffrendo;
piccoli e grandi vogliono la guerra
e col pregar più sto da me fuggendo.
Sembra che mi stian tagliando a serra
col cuore che battendo mi sta forte
nel mio peggiore stato nella terra
scontrandomi di petto con la Morte
per annientarmi in vita l’esistenza;
ed in tal vita: non c’é peggior sorte.
Trasmette quel soltanto mal volenza
illudendo mi stavo e non capivo
ero privo di corpo e di coscienza
e tanto mi fa piangere il motivo
quest’altro colpo giuro non volevo
di caldo e luce avvolto mi sentivo.
Ero nell’inferno e non vedevo
gli occhi all’improvviso m’hai tu aperto
per rendermi conto che m’illudevo
perciò vera vita oggi ho scoperto
insieme al puzzolente imputridito
reagendo con l’amore a quel reperto.
Resisterò aspramente al pervertito
di questo ne sono ben convinto
e anche se sono a pezzi e tramortito
spero d’imprigionarlo in suo recinto
così da non sentirne più parlare
dall’averlo per sempre oggi respinto.
E all’improvviso smetto di pregare
per invocarmi al Santo mio Signore;
ma quello vuole ancora dominare.
Il pianto mi prosegue in corpo e cuore
e carponante in corpo sento lame
ma lesto al pianto si associa l’amore.
Anima e cuore incontrano il Reame
che dall’inutil mi sta liberando
come antico suppellettil rame;
se ne sta corpo e cuore deliziando
dall’amor mi sento ben adorno
e ancor di Dio mi sto più innamorando. 108
1. – E’ un percorso che inizia dal testo – Di ciò forse poco capirai -, e così a seguire… .