Farsa di vita

Passi pesanti
di angosciosa ironia
la sorte avversa
nel destino che non arride

Voci nella nebbia
confuse e indistinte
come fari nella tormenta
che a niente valgono

Satira di vita
e delusione nel profondo
con l’anima ferita e dolente
mi appresto a cedere alle lacrime

Ancora pianto che riga il viso
di nuovo sconforto e pena
gli occhi non guardano il cielo
mentre la notte ammanta il cuore

Il pianto solitario
si spegne nel silenzio
di una notte insonne
che cede il passo al mattino

È quasi l’alba ormai
il sole illumina il cielo
dirada le ombre della notte
e porta con se il calore della vita

Un sogno in un pensiero
dolci labbra da baciare
e forti braccia sicure
a cui aggrapparsi con tenacia

L’ultima lacrima
riga le guance umide
un sorriso accennato
e ricomincia la farsa della vita

This entry was posted on giovedì, settembre 15th, 2011 at 23:22 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

3 Commenti

  1. Ciro Sorrentino Scrive:

    “Passi pesanti
    di angosciosa ironia
    la sorte avversa
    nel destino che non arride”:

    In un complicato e contrario futuro, ecco la “sofferenza” (il lucido tormento di chi soffre il giogo dell’assurda “distanza”), la disperata coscienza di chi sopravvive, trascinandosi, nell’afa d’una squallida vita.

    “Voci nella nebbia
    confuse e indistinte
    come fari nella tormenta
    che a niente valgono”:

    Nella fumosità del vivere (intesa come banalità degli uomini, generale inettitudine e incoscienza d’amore) si percepisce l’eco di chi ancora reclama il raggiungimento di una consistenza oggettiva, d’un riscontro assoluto. A ben guardare queste due “voci” recano entrambe una luce d’amore, si spingono nel turbine, cercando una traccia, la rotta che le faccia fondere nell’unico grido possibile: “Ti amo”.

    “Satira di vita
    e delusione nel profondo
    con l’anima ferita e dolente
    mi appresto a cedere alle lacrime”:

    Ma la vita irride il candore, la purezza dell’amore, la verità che rincorre il suo “alter ego”. È questo il momento più drammatico, l’istante che fissa in eterno il dolore e la pena nella coscienza di chi possiede il dono di sentire tutto il peso della squallida realtà.

    “Ancora pianto che riga il viso
    di nuovo sconforto e pena
    gli occhi non guardano il cielo
    mentre la notte ammanta il cuore”:

    Di fronte a questa insormontabile vetta, oltre cui trovare il sentiero dell’ambita felicità, i cuori disperati ed esausti non trovano la forza di continuare a cercarsi, non scorgono riverberi di luci che renda possibile il loro raggiungersi sulla Terra Promessa…

    “Il pianto solitario
    si spegne nel silenzio
    di una notte insonne
    che cede il passo al mattino”:

    In questo buio che assale e logora la mente nella ricerca d’una possibile alternativa, si consumano le lacrime di un amore che sembra impossibile: un amore che impazza nell’essere al punto di togliere il bisogno di riposare il corpo stanco.

    “È quasi l’alba ormai
    il sole illumina il cielo
    dirada le ombre della notte
    e porta con se il calore della vita”:

    D’un tratto sembra che ancora l’anima abbia la forza di assaporare il chiarore delle primi fresche luci che albeggiano, traendo apparente sollievo nell’immergersi nel ritmo della vita, nella frenetica corsa che si gioca sulle lancette di un orologio, un orologio che scocca inesorabilmente i rintocchi delle ore per rincodurre ad una nuova “…notte insonne…”

    “Un sogno in un pensiero
    dolci labbra da baciare
    e forti braccia sicure
    a cui aggrapparsi con tenacia”:

    E in questo nuovo monotono giorno, giorno di forzata ed obbligata lontananza, solo la fantasia sorregge la speranza di incontrarsi, perchè l’amore possa trovare il suo sigillo nella purezza d’un bacio.

    “L’ultima lacrima
    riga le guance umide
    un sorriso accennato
    e ricomincia la farsa della vita”:

    Sorge in questo luogo poetico, il vero dramma, la tragedia della vita per chi, come “erma bifronte”, soffre nella coscienza che, per sopravvivere, occorre mettersi una maschera e tuffarsi nell’oceano dell’insensatezza, cercando, per quanto possibile, di non sprofondare nell’abbisso di un nuovo nulla.

    Complimenti Silvia, un canto stupendo, non solo per perfezione stilistica e ritmicità del verso, ma anche per l’alta riflessione che rapportando l’amore alla filosofia e viceversa, salva l’uomo (e la veridicità dell’amore assoluto) dalla sua definitiva centrifugazione nell’inconsistenza del mondo oggettivo.

    A presto.

    Un affettuoso abbraccio, Ciro Sorrentino

    ... on July settembre 16th, 2011
  2. Piccola Tsunami Scrive:

    Un’analisi attenta, dettagliata e sintatticamente perfetta che mi aiuta a crescere e mi sprona a migliorarmi ancora.
    Grazie Ciro.

    Ti abbraccio

    PT

    ... on July settembre 16th, 2011
  3. Ciro Sorrentino Scrive:

    Cara Silvia, Ti ringrazio per la Tua stima.
    Ma sono convinto che una recensione acquisisce valore solo se il testo oggetto d’analisi critica reca istanze e valori autentici.
    Ne consegue che l’autore e il critico si completano a vicenda, e, nel nostro caso specifico, c’è sicuramente un arricchimento reciproco.
    Tu sei una grande voce poetica, libera e pura, limpida e candida come bianca colomba …
    Un affettuoso abbraccio
    Ciro Sorrentino

    ... on July settembre 16th, 2011

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