IL CREPUSCOLO DELL’AURORA

 Mi sveglio in quest’alba senza volto

nell’ombra d’un sogno disperso

angosciato dal ricordo

riarso velo d’amore.

 

L’accesa aurora

desta lontane tensioni

assilli di cieca disperazione

uno sconfinato dolore dell’anima.

 

Sono nella stretta mortale

perduto ormai all’infinito amore

scheggiato per sempre sulla mia croce

tra l’oscurità della notte e il bagliore del Sole.

 

Sosto su questa Terra

anelando una voce tra i campi

piegato dal soffocante rimpianto

nella coscienza di un giorno senza luce.

 

Di ogni alba mi rimarrà la notte

l’aspro odore d’un nudo sepolcro

l’aridità del tempo dove impera il pianto

fiumana di sangue d’un cuore inaridito e franto.

 

 13.08.2011 CIRO SORRENTINO

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