THE END

UN LENTO MUTAMENTO PORTANO QUESTE NUBI GRIGIE
QUESTA MELMA NERA CHE SOFFOCA IL CUORE. 
LE VOCI HANNO SENTENZIATO 
IL FINALE ORMAI E’ SCRITTO VERGATO COL FUOCO !

NON C’E’ PIU’ TEMPO PER SORRIDERE NON C’E’ PIU’ TEMPO 
PER AVER FEDE
E FEDE PIU’ NON HA IL MIO CUORE 
INFILZATO IN UN FILO SPINATO… 
ORA SCIVOLA LENTO IL GELO TRA LE VENE
MOZZA IL FIATO LA PAURA…. 
MOZZA IL RESPIRO 
QUESTO RISVEGLIO…. RALLENTATO 
RISVEGLIO MORTALE…
DIO HA VELATO IL SUO VOLTO DI NEBBIA E POESIE INELUDIBILI
SENZA PATRIA SENZA TERRA SENZA PACE
I SEGNI SONO SMARRITI CONFUSI IN UN REGNO 
INTRICATO DI SCINTILLANTI RAGNATELE
CERCO UNA VIA PER ARRIVARE ALLA LUCE DEL PRIMO ASTRO
MA SOLO OMBRE ORA CONFABULANO NELLA GROTTA
E MI RITROVO NEL GELO DI UNA NOTTE SENZA STELLE
SENZA META SENZA VITA
IN QUESTA MORTALE SOSPENSIONE
SENZA SENSO……
NON HO PIU’ ARMI PER LOTTARE …NON HO PIU’ FEDE PER RIALZARMI DAL VELENO DI 
QUESTA TERRA ARSA
SOLO UN VENTO INFERNALE SI AGITA E MUGGISCE…….
L’ANTICO TEMPIO DELLA SPERANZA E’ SOLO UN RICORDO 
DI UN ANGELO IMPAZZITO E CADUTO NEL FONDO DELL ABISSO
MENTRE IO RECAVO DONI E INNI ALLA GIOIOSA DEA DELL’ AMORE
UN’ INASPETTATA SPADA ROVENTE HA TAGLIATO I FILI DEL MIO CREDO
LASCIANDOMI INABISSARE 
AI PIEDI DI UN ANGELO PERDUTO
….QUANDO SI E’ PERSO LUI SI E’ PERSO ANCHE IL MIO CUORE …LA MIA META
ORMAI E’ UN NEBULOSO SOGNO CHE LIVIDO SVANISCE IN  UN ORIZZONTE BUIO E STRAZIATO……..PIETA’ VOLLE LASCIARMI ALLA SORGENTE DELL’ OBLIO E MI OFFRI ‘
LA FONTE DELLE ACQUE DEL CARO FIUME…
DOVE BERRO’ CANTANDO UN ULTIMA VOLTA  PER CADERE SULLA SPINA PIU’ ALTA
E CHIUDERE COL RISO DELLA MORTE QUESTA STRAZIANTE FARSA DELLA VITA…..
Fulvia C. De Simone

This entry was posted on mercoledì, agosto 10th, 2011 at 06:23 and is filed under Poesie D'Autore, Poesie Tristi. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

3 Commenti

  1. carmelo Scrive:

    incantevole e superba in tutti i sensi , è un poema di incantevoli sensazioni che fa riflettere e immaginare
    tutto quello che ognuno di noi nasconde nel profondo della sua anima , con affetto carmelo .

    ... on July agosto 10th, 2011
  2. Ciro Sorrentino Scrive:

    Come già scritto… è il titolo che non mi lascia percezione…

    Con affetto sincero, Ciro Sorrentino

    ... on July agosto 10th, 2011
  3. CIRO SORRENTINO Scrive:

    “UN LENTO MUTAMENTO PORTANO QUESTE NUBI GRIGIE
    QUESTA MELMA NERA CHE SOFFOCA IL CUORE”:
    Le “nubi” sono sicuramente un accavallarsi di riflessioni contrastanti, che affluiscono come impetuosi torrenti, provocando una confusione che stordisce persino l’entusiasmo del “cuore”.
    LE VOCI HANNO SENTENZIATO IL FINALE ORMAI E’ SCRITTO VERGATO COL FUOCO!:
    Queste “riflessioni” si materializzano in “voci” che in una pioggia di saette si dispongono per formare il titolo stesso della poesia, “The End”.
    La conferma viene subito dalla successiva strofa:
    “NON C’E’ PIU’ TEMPO PER SORRIDERE NON C’E’ PIU’ TEMPO PER AVER FEDE E FEDE PIU’ NON HA IL MIO CUORE INFILZATO IN UN FILO SPINATO…”
    Risalta subito una condizione drammatica, la tragedia dell’io che si guarda allo specchio, la solitudine di un io che si riconosce vero ed autentico, ma purtroppo schiacciato dalla dimensione storica, da un “tempo” esterno, dalla realtà che ordisce trame oscure e dolorose.
    La consapevolezza di ritrovarsi di fronte ad una disarmonia dei rapporti oggettivi e reali, che è, soprattutto, disarticolazione del tempo storico, provoca una situazione di irrigidimento, di sospensione dell’essere:
    “ORA SCIVOLA LENTO IL GELO TRA LE VENE MOZZA IL FIATO LA PAURA….
    MOZZA IL RESPIRO QUESTO RISVEGLIO…. RALLENTATO RISVEGLIO MORTALE…”
    Il ritrovarsi disarmati dalla gelida realtà, non vieta però all’essere di percepire che da qualche parte esiste una verità insopprimibile, un bene immenso, puro e diverso, un amore agli altri sconosciuto ed estraneo. Un amore che solo in apparenza non ha “patria”, né “pace”:
    “DIO HA VELATO IL SUO VOLTO DI NEBBIA E POESIE INELUDIBILI SENZA PATRIA SENZA TERRA SENZA PACE I SEGNI SONO SMARRITI CONFUSI IN UN REGNO INTRICATO DI SCINTILLANTI RAGNATELE”
    In effetti, i simboli e la sostanza di questo amore puro sono disseminati in una stanza segreta, nello scrigno intimo e privato dei “nostri” pensieri e delle “nostre” emozioni.
    In questo universo parallelo, certamente autentico rispetto a quello in cui viviamo, la coscienza, con affanno, si accinge a percorrere la strada della salvazione per giungere alla meta.
    Una strada impervia, dove la zavorra del nostro essere vittime di una forma non nostra, di situazioni forzate, ci lascia precipitare in un baratro nullificante:
    “CERCO UNA VIA PER ARRIVARE ALLA LUCE DEL PRIMO ASTRO MA SOLO OMBRE ORA CONFABULANO NELLA GROTTA E MI RITROVO NEL GELO DI UNA NOTTE SENZA STELLE SENZA META SENZA VITA IN QUESTA MORTALE SOSPENSIONE SENZA SENSO……”
    Nella forma mistificante della realtà cui il destino costringe a vivere e soffrire, anche la speranza cede il passo a forze crudeli e sconosciute:
    “NON HO PIU’ ARMI PER LOTTARE …NON HO PIU’ FEDE PER RIALZARMI DAL VELENO DI QUESTA TERRA ARSA SOLO UN VENTO INFERNALE SI AGITA E MUGGISCE…….”
    “L’ANTICO TEMPIO DELLA SPERANZA E’ SOLO UN RICORDO DI UN ANGELO IMPAZZITO E CADUTO NEL FONDO DELL’ABISSO MENTRE IO RECAVO DONI E INNI ALLA GIOIOSA DEA DELL’AMORE UN’INASPETTATA SPADA ROVENTE HA TAGLIATO I FILI DEL MIO CREDO LASCIANDOMI INABISSARE AI PIEDI DI UN ANGELO PERDUTO”:
    E tra queste forze spietate e crudeli, è sicuramente l’incomprensione, l’impossibilità di capirsi in maniera immediata, di “spiegarsi” ed “abbracciarsi”, riponendo qualsiasi “inadeguata” parola, la “spada rovente”.
    In questa condizione di momentanea incomprensione, nasce una condizione tragica che conduce verso il nulla:
    “….QUANDO SI E’ PERSO LUI SI E’ PERSO ANCHE IL MIO CUORE …LA MIA META ORMAI E’ UN NEBULOSO SOGNO CHE LIVIDO SVANISCE IN UN ORIZZONTE BUIO E STRAZIATO……..”
    Ma, a ben guardare, anche se l’ “oblio” prova a dettare le sue leggi, l’anima si salva proprio nel momento più drammatico, nell’estrema consapevolezza che l’amore vero è ben altro rispetto a questa mistificante “farsa della vita”:
    “PIETA’ VOLLE LASCIARMI ALLA SORGENTE DELL’OBLIO E MI OFFRI’ LA FONTE DELLE ACQUE DEL CARO FIUME… DOVE BERRO’ CANTANDO UN ULTIMA VOLTA PER CADERE SULLA SPINA PIU’ ALTA E CHIUDERE COL RISO DELLA MORTE QUESTA STRAZIANTE FARSA DELLA VITA…..”:
    La sublime bellezza di questi versi finali non può essere descritta, perché ogni qualsiasi tentativo di parafrasi finirebbe per minimizzarne il fascinoso incanto, la melodia e il ritmo che si stemperano sui toni di un’elegia tragica.
    Con affetto e ammirazione, CIRO SORRENTINO

    ... on July agosto 11th, 2011

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