IL TEMPO DELLA MALINCONIA

 Nonostante mi abbandoni

alle piacevoli brezze

d’un caro tramonto

sei l’amaro frutto

che trasforma il pianto

in acre e rivoltante marea.

 

Più di qualsiasi smania

tormenti l’animo

assetato di pace

e come denso brusio

dirompi nel fitto vapore

mescolato di amara acredine.

 

In questa inquietudine

ti ricordo seme

grano incolto

negato e spento

dal florido raccolto

frutto d’amoroso ardore.

 

Infuria lo spaventoso gelo

fuga il confidato sogno

che muore lento

nei furenti lanci

nubi di insanguinati dardi

lanciati dalla misteriosa volta.

 

Sferza l’atroce destino

sugli amati frantumi

e lacera le attese

falde d’amore

ma tu prosegui sicura

e mi conduci verso l’oblio.

 

Così nel buio immagino e desidero…

 

Ti sogno come demone che cade

perdutamente spento

quando al suo nulla

e nella tua fine

coltiverò un germoglio

che libererà l’ amore violato.

 

26.07.2011 CIRO SORRENTINO

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