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Letteratura Poeti Famosi



SENZA RIPARO TRA FUMOSE SCIE

 Ascolto, intuisco, spero…

 disperatamente mi fermo.

 

 Sono superstite

 in questo smisurato tormento.

 

 M’assale l’ultimo rimpianto

 nella stasi dell’avvilente presente.

 

 Imperversano lusinghe, fremiti, slanci,

  sconcertante disordine.

 

 Sopravanza l’esorbitante dolore

 sulla desolata riva.

 

 Nel fiume prosciugato dall’ardente attesa

 brillano fredde lastre taglienti.

 

 Rabbrividiscono i giorni

 nei solchi del tempo.

 

 Aspiro, ardisco, bramo…

 ancora mi lancio.

 

 Come sogni infranti

 restano le vele tese dal vento.

 

 Vibrano le povere emozioni

 tra sinistri cerchi.

 

 Imploro, rimpiango, smanio…

 pretendo l’impossibile incanto.

 

 Suggestioni di vario frangente

 tra vorticose onde.

 

 Stringo una fragile sfera

 la rivolgo al bagliore del cielo.

 

 Si frangono i riflessi

 nel nero delle taglienti rocce.

 

 S’estingue il fuoco

 scomposto da beffardi sbuffi.

 

 Estrema nostalgia

 il peso spacca la fragile argilla.

 

 Muoiono le stille della fantasia

 nelle distanze del tempo.

 

 Sono in questa realtà

 e  fluttuando vago…

 

 L’oscurità sferra i suoi colpi

 penetrando con sprezzo tremendo.

 

 La coscienza

 è lacerata dal fitto sgomento.

 

 Brucia confusa la vita

 nell’inganno delle plagianti catene.

 

 Sono solo… Abbandonato e solo

 privo d’un pensiero felice.

 

 Oh mia spenta e perduta speranza…

 

Sono incolta terra

 nessun fiore nascerà alla vita.

 

 01.07.2011 CIRO SORRENTINO

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