TRISTE MUSICA .


Quando avevi stivali di cuoio
tu eri felice perche’ correvi
ma non eri stanco per fare musica
con il tuo trio ,
ora con i piedi nudi
devi camminare lentamente e
loro si sono forse dimenticati
di quelle note che salivano in alto ,
alcuni amici sono gia’ partiti e
il piu’ caro amico ha preso moglie
perche’ lei aspettava un figlio e
dice di essere felice ,
senti il bimbo che piange e
tu sei triste come il suono
della tua chitarra perche’
di piu’ non puoi offrigli .
Eri felice perche’ suonavi
non avevi nessun desiderio
che suonare le tue note ,
eri felice anche quando
hai incontrato lei ,
ora con i piedi nudi
devi camminare lentamente
lei non c’ e’ piu’ e il suo ricordo
ti brucia l’ anima ,
non servono lacrime per piangere
basta solo il dolore per essere triste
senti il bimbo che piange e
tu sei una nota stonata
della tua chitarra perche’
di piu’ non puoi offrigli .
   carmelo  ferre’ ….08/25/2001

This entry was posted on venerdì, febbraio 18th, 2011 at 01:06 and is filed under Poesie Tristi. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

1 Commenti

  1. Ciro Sorrentino Scrive:

    Caro Carmelo è un’immagine veramente intensa quella dell’uomo che si sentiva sicuro, padrone del suo oggi e del suo domani:

    “Quando avevi stivali di cuoio tu eri felice perche’ correvi ma non eri stanco per fare musica con il tuo trio,…”:

    un uomo però che andava per i sentieri della realtà sicuro e sprezzante dell’ignoto solo perchè protetto da qualcosa o da QUALCUNO, credo la donna della sua vita.
    Ed ora che lei (la sicurezza e la serenità) sono svaniti perchè “…lei non c’è piu’ e il suo ricordo ti brucia l’anima,…”

    Ed è proprio il ricordo che spinge quell’uomo, ancora lui, costringendolo a guardarsi allo specchio e dire a se stesso:

    “…tu sei una nota stonata della tua chitarra…”.

    E la chitarra, è superfluo dirlo, è quell’animo candido e puro che lo spinge comunque a percepire che la vita è armonia, un’armonia che il suo cuore non ha potuto cogliere in modo diretto e sentito.

    “…loro si sono forse dimenticati di quelle note che salivano in alto,…”:

    è questo l’inciso chiave, l’orrido vero, il dramma intimo e privato dell’uomo abbandonato, il luogo poetico più tragico e estraniante che null’altro lascia se non la consapevolezza che: “…non servono lacrime per piangere basta solo il dolore per essere triste…”.

    Caro amico, è questa un’opera magna, il documento di una vita, la storia stessa di chi può solo sedersi sfinito e addolorato all’ombra d’un albero, ripercorrendo strade e destini che non sono più suoi.

    Ciao Carmelo.

    Il tuo amico Ciro Sorrentino.

    COMPLIMENTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    ... on July febbraio 18th, 2011

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