IMPLACABILI TRASFIGURAZIONI

 Allorché il raggiro della vita,

nell’infido passaggio del tempo,

incunea

aberranti e irriducibili pause,

una greve ed ostile assurdità

spinge,

il noioso ed irrevocabile sgomento,

nel rischioso confine dell’inconsistenza.

 

 

La vincolante incrinatura,

quale confuso rimando,

muove

nebbiose e fatue immagini,

mentre l’inesprimibile sconcerto

contraddice

i segreti pensieri,

nei limiti di agghiaccianti tensioni.

 

 

Mestamente nelle sinistre crepe,

delle dissolte chimere,

si perde

una lacera realtà,

e l’imminente nulla

moltiplica

il tedio delle avvilenti delusioni,

nell’inquietudine irreale dell’io.

 

 

L’evanescenza della volontà,

nel convulso declino,

espande

un opprimente ed oscuro ristagno,

e, nell’ossessionante desolazione,

scopre

l’impietosa provvisorietà

del quotidiano tempo.

 

 

Nel grigiore dell’ambigua fortuna,

l’inerte e rovinoso abbandono

disorienta

le vagheggiate scelte,

e il radicale distacco

addensa

fosche nubi,

sull’infinito precipizio del silenzio.

 

 

Irriducibili dissociazioni,

come profani squilibri,

delineano

l’inconsistenza del vivere,

e, nei distorti frammenti del presente,

mostrano

una terribile assenza,

l’impossibilità ad essere.

 

 

Ogni fiduciosa attesa

nell’insopportabile niente,

impietrisce

la sfibrata e frantumata realtà,

e l’inconcepibile squarcio

reitera

l’oscuro ed intricato nulla,

l’inarrestabile e gravoso distacco.

 

02.12.2010 Ciro Sorrentino

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