RISVEGLI

 

 È sopraggiunto il buio,

e, per le vuote e desolate vie,

infuria spietato un vento glaciale.

 

La notte sovrana oblia il tramonto,

mentre l’umido gelo avanza,

coprendo l’antico borgo.

 

Scorgo un bagliore lontano,

quando il ripetuto fragore

scandisce il mio tempo.

 

Nell’irriducibile e fumosa notte,

ritrovo preziosi e remoti riflessi,

l’ignara quiete del convulso andare.

 

D’improvviso appare l’amata fata

e, nell’incantevole abbandono,

dimentico l’ansante dolore.

 

Ora, nell’imminente aurora,

al di là delle ignote distanze,

riconosco il senso del destino.

 

 27.10.2010 Ciro Sorrentino 

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