La terza età.
La terza età.
Sono un nuovo anziano,
nuovo di zecca, fresco fresco,
oggi ho provato a piangere,
ma non mi viene bene,
non ho lacrime, solo
un po’ di rosso agli occhi
stanchi e poi un gran strofinio.
Io parlar d’amore, no sarei
un tantino ridicolo, ma ho
un angolo del mio cuore
ove custodisco piccoli
e felici ricordi, guai a intricare
l’ordine degli eventi, mi
sentirei nel panico e afflitto.
Ogni squillo di citofono,
ogni volta che vedo giungere
il portalettere, un sobbalzo,
sarà uno dei miei figli o una
bolletta da pagare, meglio
i figli amici miei, son tempi duri,
ma curo il mio grigiore con zelo.
Ebbene amici siate sempre
compassionevoli con noi
della terza e quarta età,
quando non sarò più, vorrei
conoscere i personaggi della
Livella del grande Totò, forse
almeno lì potrei aver fortuna.
Raffaele Feola Balsamo.