ROSA DI VELLUTO – dalla raccolta “A Sylvia Plath”
Mia Naiàde, che tutto riempi
d’eterno candore,
sii la sorgente
che onde schizza
sui lunghi filari degli oscuri pini.
Come lame taglienti le tue mani
aprano le tele di ragno
quando s’increspano
per celare la vertigine
e le velenose cattedrali di tenebre.
Il tuo fresco e nudo chiarore
scheggi l’elmo del buio,
il tremendo silenzio
che riempie le fenditure
di questa abbandonata stanza.
Il cuore della tua rosa di velluto
sia la diamantina sfera
che dissolve la notte –
orribile delirante tela
che i semi di luce non sopporta.
26.01.2018 Ciro Sorrentino
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Raffaele Feola Scrive:
Il buio ed il silenzio sconfitti dalla Naiade vincitrcice sul buio angustiante, e nulla può
costui contro Colei che illumina la notte nemica della luce. Molto bello il paragone dei semi di luce sulla delirante tela. Grandissimo Ciro. Un abbraccio forte. RAFFAELE