L’influenza.

Rifletti come si può continuare a resistere
tanto maggiore è l’influenza
io non parlo ai miei compagni
dove vanno forse dietro la locanda.

Per adesso non penso a niente
forse sono l’unico uomo comune
accetto il mistero del fatto successo
senza temere nessuno.

Adesso non devi giudicarmi male
lasciamo sorridere i fedeli
ma come fare se i fatti sono quello che sono
per intere notti senza coraggio.

Ricordi tuo padre senza guardare avanti
la vita ti porta lontano
sola e perfetta
amarezze e certezze.

Tu guardi intorno il muro è distrutto
tante amicizie ci furono in passato
quanto più caro è il mio destino
quanto più seria è la tua amarezza.

E io sono di nuovo al mio posto
vicino casa tua dopo aver pagato
il conto in pizzeria solitario
mi stupisco della mia rabbia
nella galleria vidi il nulla
che nell’animo di un vecchio si incarnò
l’essenza di una donna amata dai familiari.

Sono sincero non mangio bene non rifletto molto
stordito nell’oscurità
come da giovane nel locale
ricordi le emozioni in piazza?

Mi ricordo quando andai da loro
uomo serio svelto
dal motivo ideologico
soli nel confine.

La logica del moderno sistema
a lei i comandamenti
sembrava se ne fosse andata per il viale
in mezzo alla gente.

Ora nel minuto di delusione
sotto un lume di sogni
ripenso al dolore di quel periodo
alla sorella della donna laureata.

This entry was posted on lunedì, giugno 26th, 2017 at 15:13 and is filed under Poesie sulla Vita. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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