Io i gabbiani ed il mare.
Io i gabbiani ed il mare.
Silenzio non odo che silenzio,
il mare è taciturno
e muove calmo le sue acque
bianche ed azzurre,
la sua schiuma lattiginosa,
è come uno scaracchio
agli irsuti scogli
neri e pungenti,
che d’attesa indifferente
attendono assalti e assalti
di onde feroci
che sbrindellano,
come amori incompresi
progetti e desideri
fiaccando l’anima,
e tacendo il guizzante cuore.
Mi attardo a rimirar
tal paesaggio mutevole e sobrio
e assisto con tenerezza
allo scorazzare
di quei grandi gabbiani
che mai lasciarono
mare e costa,
come fedeli amanti
di un oceano senza fine,
e di essi son parte
come la mia vita al respiro
seppur affannoso,
di folate di ossigeno
e di palpitanti sentori.
Tanto fu detto sulla vita
e sui suoi capricci ed io
ne sono parte e scivolo silenzioso
infrangendomi indifeso
contro speranze disattese,
e i neri corvi allietano
e imperversano
sui tetti dei miei castelli fatati,
ma è morta la mia fantasia
e con essa principesse e fiabe,
resta solo
l’essenziale mondo
tristemente reale.
Raffaele Feola.