Ho sognato il mio Signore.
Ho sognato il mio Signore
Che sogno triste per me
questa notte,
vagavo veloce su
per sentieri e valli,
e nubi oscure adagiavano
feroci contese angosciose
nei miei pensieri.
Incespicavo di tanto in tanto,
su un cammino cosparso
di croci e chiodi e punte di lance,
unte di rosse macchie cosparse
di lontane sofferenze.
Poi mi genuflettevo
in attesa di una vana indulgenza,
fui e son stato complice di un
abietto godere
poiché non pronunciai parole
nel biasimare l’ignobile
peccato di turpe violenza
perpetrato nei Tuoi riguardi
mio Signore.
A nulla hanno potuto
le calde lacrime di una mamma
che di mamma fece un figlio,
deriso e deriso in una abbietta
esecuzione di un inutile martirio.
Di un non Uomo che
nulla ebbe e tanto offrì,
donò vita e creato,
e subì croci e vilipendi
e vessatorie corone,
il giorno della Tua resurrezione
sta di nuovo giungendo
che sia… che sia finalmente d’auspicio
e che cessino i Tuoi
e i nostri ingiusti supplizi.
Raffaele Feola.