La vita, non è vero.
La vita, non è vero.
Vero è che tal uomo
dal volto vitreo
e dal cuore avvolto
da ingorda cupidigia,
è mal visto da cuor lindi,
ma non impassibili.
Soffi di vita sfilano veloci,
e che resta del passo
di uno sciame di volatili
dopo il convito se
non resti mortificanti
di insetti e semi,
dai uomo sii forte
nel non esserlo,
perché la vita è vita
fugge via veloce
è poco concede,
e fa male quando
ciò non si enumera.
Calmo che i bianchi capelli
son ben visti,
e dona gioia nel non averli,
che vuoi che sia
un giorno da leoni,
se cento son tanti e pavidi,
che vuoi che sia un fischio
emesso da una bocca
senza labbra,
ciò è solo un richiamo
silenzioso e irriverente.
Perché vivere se poi
non trarne beneficio,
io odo il dolore di anime
smarrite e i suoi
lugubri suoni provenienti
da vecchi corni come a risvegliare
immobili rassegnazioni,
vecchi fantasmi che si spostano
in stambugi bui e desolanti
con macilente catene,
cercando i loro amori smarriti
nel percorso di una esistenza
a volte infausta a volte felice.
Ti amo vita mia, tu sei l’unica verità
in questo mondo di false fiabe
e di inutili e smarriti affetti.
Raffaele Feola.