Vivro’ la mia vita.
Vivrò la mia vita.
Che sogno…la vita
Un sogno la mia vita,
ghigna e non capisco,
chi ha afflizione chiede indulgenza,
poi irrita e mortifica , sarò paziente,
io mi godo il poco, loro soffrono il molto.
Un delirio insensato la realtà, rido ma son cupo,
il cielo fa su e giù, gli uccelli salgono,
salgono, salgono nel blu,
ma non scendono mai, forse è magia.
Scrivo e nessuno mi legge, non racconterò più,
scrivo e basta, qualcuno capirà.
Di nuovo è giunto il postino,
son tanti che mi scrivono eppure non ricevo nulla,
ne ho ancora tanti di compleanni prima o poi…
E’ bello sentirsi coccolati, ma rende ansiosi,
adesso devo bere qualcosa,
dai è bello sentirsi prediletto,
fa nulla se quando attraverso la strada non si ferma nessuno
loro mi vogliono tanto bene.
Non capisco il dire del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno,
ciò è alienante, accontenta tutti ma non appaga nessuno.
L’amore è il compendio di tante cose,
forse troppe, non serve il bicchiere, è una beffa illusoria,
trovare risposte in una comune coppa di vetro.
Come il criceto nella gabbia,
quando ha fame gira nella sua giostrina e noi commossi
li gratifichiamo con i loro semi preferiti,
allora mi vien da pensare, siamo noi ad essere ingannati,
o son loro che fanno finta di essere sciocchi per ottenere il loro premio.
Dai tutto sommato siamo felici che importa l’essere o non essere,
finché morti non vi separi, la tua vita per la mia,
ecco aspetta arriva un barbone, mi faccio prestare l’anima,
ho voglia di essere sereno.
Raffaele Feola