“Orrore” Dal libro “L’essere è poesia
Una striscia
là dove c’è la guerra
un popolo senza stato
e senza terra.
Una striscia contesa
con la vita sempre più tesa
da migliaia di generazioni
senza una ragione.
I bimbi corrono e piangono senza sapere
dove saranno quando sarà sera.
Lo sguardo speranzoso lassù
pregano che null’altro venga giù.
Accovacciati sotto le stelle
con i brividi sulla pelle.
Piangono, e alcuni non sapranno mai il perché
di uno stato sempre in guerra, e senza un re.
Qualcuno lo saprà il giorno dopo
cercando i loro amici poco a poco.
Sparsa in quella terra contestata
la loro innocenza dilaniata.
Un bimbo spaventato chiede aiuto
succede tutto in un minuto;
un uomo lo prende e lo rincuora
piccolo “dice” non posso aiutarti ora.
Il bimbo stupito vede
l’uomo imbottito
lo guarda negli occhi con commozione
l’uomo gli dice non so la ragione.
Tu bimbo, cerca un riparo isolato
poiché questo luogo è minacciato.
L’uomo si avvia con sguardo assente
a portare la morte alla povera gente
un tocco di dito e l’uomo
è svanito.
Con un boato in cielo è volato
con tanto rumore
lasciando per terra
soltanto terrore.