Patrio suolo.
Patrio suolo.
Fremente la tua anima ansiosa,
lacerata e arroccata
nel proprio silenzio
senza musica e senza abbracci,
ella fugge rassegnata
in quella tristezza silenziosa,
sbiadita e indistinta,
fragile e volubile,
ma tutt’altro che arrendevole.
Si cosparge il volto
di strani colori di guerra
in attesa di suoni lontani,
ed ai richiami dell’amata Patria
affila i ferri pronta
per una impari lotta con un nemico
squilibrato e misterioso,
è intrepida affronta il giusto martirio.
No il nemico non passerà,
non giacerà che inerte
su un suolo a noi caro irrigato
da un fiume di lontane acque
intinte del rosso sangue,
e ricco dei pianti e delle mestizie
di giovani e antiche donne vestite di nero.
Il Patrio suolo non può
che brillare nei giorni indecisi e bui,
e l’attesa non è attesa,
è solo il gaudio di un indugio
tutt’altro che latente,
solo onore e onore ancora.
Le sopite campane
suoneranno ancora a festa,
la vittoria è attutita, ma mai dimenticata,
che il vessillo si levi e sventoli al vento
solo un pianto sincero innanzi
ai suoi colori renderà grande
la sua inutile e sterile quiete.
Raffaele Feola
.