Il viaggio dell’impossibile.
Il viaggio dell’impossibile.
Ho tanta serenità, sai l’uomo è burlesco,
ma e vivo e vuol vivere,
son avide le mie voglie e penso,
penso tanto e male,
che vuoi i pensieri giungono come possono
buoni e cattivi, ma io prendo tutto.
Cos’è dunque il cuore?
Vero è lo strumento dei poemi,
il mezzo per scrivere e strillare
con sublime mormorio i suoi
vaporosi esaltanti sintomi, e noi?
Noi amiamo, giudichiamo,
a volte siamo malati, sofferenti,
felici, tristi, e nonostante tutto
scriviamo false beatitudini,
affetti, gioie, e le verità?
Quanto poco ci vuole per esser
ipocriti, io non sono colto,
forse ho attraversto lo stesso
percorso dei grandi,
ma con passi diversi
ed in momenti differenti,
in modo indegno,
ma son vivo e soffro e gioisco
e non muoio mai, io sono imperituro,
si perchè i dolori durano eternità.
La semplicità e l’irruenza
son complici malvagi e perfidi,
e son l’alibi di chi è, ma non può,
siamo gli ingannevoli umori
di strane sostanze che il Buon Dio
ha assemblato e forse noi siamo
gli incolpevoli risultati.
Io mi vergogno delle mie tristezze
sono solo piccoli racconti,
forse noiosi, ma veri e sinceri,
si adesso mi è chiaro tutto,
l’amore, l’amicizia son solo
lame gelide e solo chi sa
usarle con imperizia
e voluttuosa accidia
è l’immortale custode del nulla.
Raffaele Feola
Ciro Sorrentino Scrive:
“Cos’è dunque il cuore?”
… “…e noi?”
“Noi …scriviamo false beatitudini, affetti, gioie, e le verità?”:
tre grandi interrogativi, il fine e lo scopo della vita messi sotto la lente di ingrandimento del poeta che intuisce e rappresenta questa strana fantocciata che ogni uomo definisce vita.
Ma ci può essere vita senza un “cuore” (leggasi coscienza) che pulsando scopre e sperimenta tutte le gioie e le amarezze del quotidiano vivere?
Il poeta intende, non tanto sciogliere i dubbi sui “perché” della nascita e della morte, quanto piuttosto scoprire quali sono i veri ed autentici valori cui aderire per condividere con il prossimo, semplicemente, l’Amore.
Complimenti, fratello.
Ciro Sorrentino
Feola Raffaele Scrive:
Ciao Ciro. Io sono sempre melanconico, la vita spesso ti conduce a dei bivi dove devi scegliere e non sei preparato a difenderti, sei fragile e le nosre perdite sul piano umano e affettivo comunque ti lasciano senza un perchè, non comprendendo che perpetri un sacrificio per il loro bene. Ma queste ti confondono e ti accorgi che sono esseri che non sanno apprezzare e forse non hanno questo dono. Grazie per la tua comprensione e pazienza…spero che tutto possa finire presto…sai spesso capita di desiderare la…tranquillità…e TORNERO’ che parola mgica ah un senso di infinito..di speranza….
Feola Raffaele Scrive:
Un ti voglio bene da un fratello che sarà sempre tale
grazie ed apresto amico mio. Raffaele Feola