NEL VERDE DEI TUOI OCCHI – dalla raccolta “Un ciuffo d’erba”
Potrei dipingerti come l’arcobaleno,
fondere nelle architetture del cielo
ogni piccola sfumatura della tua pelle.
Ma saresti una miniatura imprigionata
nel gelo di seducenti parole,
come immutabile suono lontano.
Potrei dire -“Mi sono perso nel verde
dei tuoi occhi luminescenti
che adornano il roseo viso di fata.
…Scorrere lungo le anse del viso
come una stilla di rugiada,
teneramente caduta nell’alba.
…Fissare le tue labbra di velluto,
sul mobile volto schiuso
al più travolgente sorriso di donna.
…Ricordare il calore della tua mano,
sottile e sfuggente come la neve
che svapora nell’attimo di un solo tocco.
…Parlare delle tue graziose movenze,
dei tuoi passi che acquietano la vita,
una vita inaridita dalla tua lunga assenza”.
Ma infinite le rose mai basteranno
a rappresentare le tue perle
che girano eterne nel fondo tuoi occhi…
Verdi…, verdi come un ciuffo d’erba
che si erge spumoso sulle ombre,
quando il sole costruisce il suo angolo.
…In quelle ombre annego felicemente,
ascoltando le tue radici
che si protendono nel profondo.
Ah, donna che d’improvviso m’assali,
tu, che della vita porti nuovo seme,
non negarmi il fresco soffio del tuo respiro.
Tienimi con te, nella linfa d’amnio sangue
che ti esalta, magnificando
il tuo animo di creatura celeste.
Chissà se un giorno le tue radici
saranno intrecciate alle mie radici,
se la fonte sorgiva disseterà le nostre labbra…
Ben poco lume resta in tanta oscurità
che assale questo misero viandante
ancora lontano dal vedere e sentire il tuo cuore.
18.04.2015 Ciro Sorrentino
Ciro Sorrentino Scrive:
https://www.youtube.com/watch?v=miQ-mESDjBw&list=RDmiQ-mESDjBw#t=0
Cinzia de Rosis Scrive:
Finalmente “Il Poeta delle Fate” è ritornato.
Dopo la raccolta a “Sylvia Plath” sembrava avessi preso altri indirizzi poetici, misteriosi ed enigmatici, non diversamente le poesie della raccolta “Sfinge d’Amore”.
Credimi, è bello perdersi nelle armonie delle tue parole che si rincorrono lasciando lo spazio a magiche atmosfere che risollevano dal monotono e noioso fluire del tempo.
Ancora una volta, hai celebrato la donna, esaltandone non già la corporeità ma quell’essenza spirituale che la rende eroina e regina dell’universo o, come da te sempre sostenuto, degli “universi paralleli”.
Stando al testo, ciò che colpisce è la fluidità dei versi che si intrecciano in un crescendo di suoni e colori, fino a rimescolare il tutto nella sostanza dell’Amore, l’amore che sorge d’impeto, improvviso, così come inaspettato ed improvviso sorse agli albori del tempo il primo filo d’erba.
A presto.
Letterature Comparate, prof. Cinzia de Rosis
carmelo Scrive:
Incredibile!!!! Versi che restano profondi nell’anima… è bello leggerti… Con affetto, Carmelo