Il sapere.
Il sapere
Son prigioniero
di una sbuffata di vento,
e le mie evanescenti catene
di nero acciaio
son avvolgenti,
e a nulla vale dimenarsi.
Solo tu o genio
della consapevolezza,
puoi fermar ciò
che il veleno doloroso
dell’ingorda inettitudine
trastulla i novizi adepti
di una folle specie,
recinta in un sapere
travisato e deriso,
che nera umanità.
Quanto male fa
il lacerante miracolo
del Santo
distratto e confuso,
che inganno
il tremulo gemito,
egli non fu
che il fiato
di un maligno
chiamato umano,
e il fuggi fuggi
dell’angelo custode
non fu che
l’aberrante epilogo
di una lunga storia
tra il bene e il male.
.
This entry was posted on venerdì, gennaio 23rd, 2015 at 21:25 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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