Che importa la vita.

Pioggia saette, vento nebbia,
quanto clamore per nulla,
laceri e contusi son gli abbracci,
ma il corpo è freddo e teso.

Non fuggire,
fa che il dono del buon Dio
sia giusto e cospicuo,
congiungi le mani
e stuzzica la profezia,
il buono su nel cielo
il cattivo giù negli inferi.

Si mi fermo e penso,
a che serve il respiro
dimenato e sconnesso,
mi aggrappo al caso
e ferisco l’anima
col “non posso cara”,
ma dai vivo io e vivi tu,
il resto che importa,
si spira e si nasce,
si sboccia e si avvizzisce.

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