LE AURORE E I CREPUSCOLI dalla raccolta “A Sylvia Plath”
Solo le creature terrene
conservano memoria
dell’evanescenza:
l’imprendibile tempo
non ha un prima nè un dopo
– è integra immanente essenza.
Non è realtà l’umana storia
che esplode sulla terra
nel continuo nulla
che sempre si espande
tra vacuità di mare e cielo
che sono illusorio dono degli dèi.
È ridicolo sperare di ipotecare
le aurore e i crepuscoli
negando l’impensabile
che si astiene dall’esistere
da quando dopo il primo scoppio
la natura umana scoprì la sua crudeltà.
17.12.2014 Ciro Sorrentino
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