CASCATE DI CRISTALLO dalla raccolta “A Sylvia Plath”
Girandole di foglie secche
s’avvolgono diafane
come piccole strisce
recando sogni senza sosta.
Girano a mezz’aria
tra le crepe della terra
e il limpido colle
dove si erge la tua dimora.
Tra ombre e luci
nell’unicità del multiforme
sorge la riva fiorente
del lago ignoto al mondo.
A tratti s’aprono gli usci
dell’eguale e dell’ineguale
schizzati dagli scrosci
delle tue cascate di cristallo.
È nella presenza assenza
tra il corpo e l’anima
che divampano i ceppi
del tuo immarcescibile essere.
17.12.2014 Ciro Sorrentino
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