ARRIVEDERCI ALTROVE dalla raccolta “A Sylvia Plath”
Gira la terra della non-vita,
culla i nati-morti
quelli che seguono
la concordanza del tempo.
Tanti sono i nastri spiegati
e saranno slegati
finchè puro l’amore
non stringerà l’ultimo fiocco.
Incompreso è chi s’avvede ,
vittima prescelta
dell’oscuro custode
che vieta ogni convergenza.
Un treno in turbinosa corsa:
le mani ai finestrini
non compongono addii
ma un – Arrivederci altrove.
16.12.2014 Ciro Sorrentino
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