SCONFINATE PRIMAVERE dalla raccolta “A Sylvia Plath”
Una lucciola va
e torna
fra le foglie
che sventolano
sulla mia finestra.
Canta il grillo
alla stanza
sempre chiusa
dove la tua scienza
è il mio mondo.
Svetta una nuvola
poi un’altra
salutano
l’amica Luna
che m’accompagna.
Sul mio giaciglio
di aride foglie
s’accende
l’azzurro vivo
del tuo puro amore.
Brucia spegnendosi
il folle silenzio:
le tue labbra
evocano brezze
di sconfinate primavere.
01.12.2014 Ciro Sorrentino
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